L’Amarone Morar (il gelso in dialetto), è senz’altro il vino più significativo di questa piccola realtà della Valpolicella. La versione 2013, affinata in barrique e legno grande per 36 mesi, è vino tendenzialmente tonico e vitale, pur non nascondendo il suo percorso evolutivo. Possiede profumi fruttati maturi e balsamici, che anticipano tocchi di china, sottobosco, cioccolato e tabacco. In bocca, il sorso è sapido, articolato e via via sempre più voluminoso, fino ad un finale lungo dai ritorni fruttati e speziati. I vini di questa azienda (10 ettari a vigneto coltivati rigorosamente a biologico con le varietà classiche dell’areale - Corvina, Corvinone e Rondinella, allevate a Guyot - e sede a Fumane nel cuore della Valpolicella classica), non possono essere inclusi all’interno degli schemi più canonici della tipologia, perché, solo per fare l’esempio più immediato, vengono sottoposti ad invecchiamenti ben oltre quanto imposto dal disciplinare di produzione della denominazione. Valentina Cubi esce con il suo primo Amarone (annata 1997) nel 2004, annunciando, fin da subito, l’intenzione di percorrere una strada del tutto personale ma ben leggibile e per nulla banale. Lo stile dei vini aziendali, in generale, si contraddistingue per doti caratteriali spiccate, puntando su sapore ed energia, caratteristiche che collocano i prodotti di Valentina Cubi fra quelli più originali dell’areale.
(fp)
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