C’è un nuovo vino che va ad arricchire il portafoglio etichette di Vallepicciola. Si chiama Migliorè ed è ottenuto da un uvaggio a base di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon in parti uguali, affinato per 24 mesi in barrique, in quello che potrebbe essere definito come il “classico” stile “Supertuscan”, declinato in un tradizionale taglio bordolese. La versione 2018 possiede naso concentrato e intenso che rimanda ai frutti neri, al cioccolato e alle spezie. La bocca è solida e avvolgente dal finale lungo contraddistinto da toni mediterranei. Il nome Miglioré deriva dal gioco di parole “miglior vino del Re”; il Re infatti è contenuto sin dall’inizio nel logo della cantina con sede a Castelnuovo Berardenga e ne è diventato il simbolo. Vallepicciola inizia la sua avventura chiantigiana nel 1999, quando l’imprenditore ligure Bruno Bolfo e sua sorella Giuseppina decisero di ristrutturare un antico convento abbandonato, per trasformarlo nell’attuale resort a cinque stelle. Ma accanto a questa iniziativa di imprenditoria turistica, fu anche inserito un progetto enologico che oggi conta su una moderna cantina (inaugurata nel 2016) e su 105 ettari a vigneto per 600.000 bottiglie complessive, spalmate su una ricca offerta (che vede al suo interno anche una produzione spumantistica) a rappresentare uno dei più bei investimenti realizzati nel recente passato nell’areale del Gallo Nero.
(fp)
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