Varvaglione una ne fa e cento ne pensa. Merito anche della quarta generazione che ha ereditato dai genitori Cosimo e Maria Teresa un'azienda ben avviata, oggi proiettata in un futuro dinamico con Marzia, Angelo e Francesca. Ha aiutato anche il tempo centripeto del Covid-19, che ha permesso alla famiglia di concentrarsi più sulla terra che sui mercati. La dimora aziendale di Masseria Pizzariello ha quindi riacquistato centralità, agevolando l'idea di questo vino rosso nato anche per celebrare i 100 anni di attività, compiuti nel 2021 (e già commemorati dal libro di immagini in bianco e nero Vite, realizzate dal fotografo Dirk Vogel, per rimarcare il forte legame di Varvaglione con la terra d'origine tarantina). Primitivo, Negroamaro e Aglianico sono i vitigni che compongono questa etichetta tridimensionale, arricchita con un progetto di realtà aumentata illustrata a mano e digitalizzata dagli artisti Frankie Caradonna e Lucia Emanuela Curzi. Appassimento su pianta, 3 settimane di macerazione e 9 mesi in botti grandi hanno caratterizzato la vinificazione del Masseria Pizzariello 2020, che ha sviluppato un deciso lato fruttato e balsamico: mora, uva, melograno, rosa e arancia tarocco si alternano ad aromatiche gentili, note di corteccia e erba appena tagliata. Anche il sorso ricalca lo stesso gioco aromatico, svelando un sorso lievemente amaricante, aderenza sapida e una chiusura dolce di frutta rossa.
(ns)
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