Il Susumaniello di casa Varvaglione matura per sei mesi in legno grande. La versione 2022 possiede un bagaglio olfattivo all’insegna di un rigoglioso fruttato maturo, con tocchi speziati e balsamici. In bocca il sorso è denso e dai tannini maturi, sviluppandosi compatto e terminando in un finale avvolgente e persistente. La cantina Varvaglione, con sede a Leporano in provincia di Taranto, centenario appena compiuto essendo stata fondata nel 1921, è uno dei marchi di punta della Puglia enoica e conta su 500 ettari coltivati a vigneto per una produzione di 5.000.000 di bottiglie, che derivano da un’estensione ben più ampia (1.500 ettari) divisa tra appezzamenti in affitto e porzioni di terreni condotti da soci conferitori di provata affidabilità. La famiglia Varvaglione, oggi alla quarta generazione con la guida di Maria Teresa e Cosimo, ha costruito questo imponente progetto enologico concentrando il proprio focus principalmente sulle uve locali - Primitivo, Negroamaro, Aglianico, Susumaniello, Verdeca, Falanghina, Malvasia e Fiano (con qualche modesta digressione internazionale, per esempio, sullo Chardonnay) - proponendone una declinazione distribuita su un ampio e articolato portafoglio etichette, legato ad uno stile che mette al primo posto precisione tecnica nell’esecuzione e intensità dell’espressione aromatica e gustativa, coerente con il carattere mediterraneo dei vini di questa terra.
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