Il Vega Sicilia Único. The king of wines, verrebbe da dire, visto che siamo in una terra monarchica da sempre. Uno dei vini più blasonati al mondo. Sulle spalle una storia che inizia quasi un secolo e mezzo fa, quando un eccentrico viticoltore, Don Eloy Lecanda y Chaves, decise d’ispirarsi ai vini di Bordeaux e di rompere con la tradizione dei vini spagnoli allora potenti, pesanti e ossidati. Un percorso lungo e non privo di travagli ha condotto Vega Sicilia all’attuale forma dell’Único, attraverso una rilettura del suo uvaggio, nel quale prima contavano di più Carménère, Malbec, Cabernet Sauvignon o addirittura il Pinot Nero, invece della Garnacha Tinta e del Trempranillo. Invecchia, di norma, per sette o otto anni in cantina, prima in barrique nuove assemblate sul posto, poi in legni più vecchi francesi. Il vino successivamente riposa in bottiglia ancora per due o tre anni prima della commercializzazione, che avviene quindi solo a dieci anni dalla vendemmia. Ma non è raro che il tutto possa accadere un po’ prima o un po’ dopo, dato che a decidere l’uscita del vino è soltanto l’enologo della Bodega, il solo a conoscere nel dettaglio le caratteristiche delle varie annate. La versione 2005 ha un bagaglio aromatico che spazia dalla prugna ai canditi, dalla rosa al cedro, dalle liquirizia al cioccolato. In bocca il sorso è generoso e rimanda a ricordi di erbe aromatiche e bacche di ginepro.
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