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VENDEMMIA 2003, PRODUZIONE IN AUMENTO: 50 MILIONI DI ETTOLITRI SECONDO LE STIME DI ISMEA E UNIONE ITALIANA VINI

Italia
Ezio Rivella, presidente dell'Unione Italiana Vini

E’ attesa in aumento, quest’anno, la produzione di vino in Italia: una previsione in parte scontata visto che l’annata 2002 si era imposta all’attenzione come una delle più magre nella storia e sicuramente la più scarsa dell’ultimo trentennio. Difficile stabilire quanto prodotto in più entrerà nelle cantine il prossimo autunno, perché come al solito saranno le condizioni meteorologiche di fine luglio e di agosto a definire gli esiti della vendemmia. Pur considerando la forte incognita delle condizioni meteo estive, l’Ismea e l’Unione Italiana Vini hanno avviato a luglio, per il terzo anno consecutivo, il monitoraggio dei vigneti nazionali, allo scopo di fornire previsioni di produzione aggiornate nei momenti cruciali della campagna.Una prima valutazione, al 15 luglio, lascia prevedere per il 2003 una produzione di vino intorno ai 50 milioni di ettolitri, in netta crescita rispetto ai 44,6 milioni del 2002, ma comunque non abbondante (la produzione media delle ultime 10 vendemmie è di 55,3 milioni di ettolitri).
A contenere i volumi produttivi sarebbero per ora due fattori: da un lato le basse temperature e le gelate rilevate nella prima decade di aprile in diverse regioni della Penisola, dall’altro il persistere di un clima siccitoso che, pur non creando ancora allarme, sta comunque condizionando lo sviluppo degli acini e dei grappoli. Dopo l’estate del 2002, segnata dal maltempo, a preoccupare i produttori oggi è il delinearsi del più tradizionale rischio siccità. “In realtà nel settore vitivinicolo nulla è ancora compromesso - spiega Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini - il caldo e l’assenza di precipitazioni hanno accelerato la maturazione delle uve e ridotto localmente la grandezza dei grappoli, che potrebbero però recuperare peso se nelle prossime settimane intervenissero le tante attese piogge. In caso contrario, alla lunga, quello che finora è uno stato di sofferenza potrebbe trasformarsi in “stress idrico”, con ripercussioni sensibili sui volumi finali della vendemmia”.
E’ ottima, finora, la qualità delle uve. Dal punto di vista fitosanitario infatti, dopo i problemi causati nel 2002 dalle piogge persistenti, l’annata in corso si sta rivelando relativamente facile. Nessun problema di peronospora, e oidio sotto controllo un po’ ovunque, mentre nelle zone a rischio resta alta la soglia di attenzione per la flavescenza dorata. Adesso in tutta la Penisola i produttori guardano con apprensione al futuro sperando in un clima clemente, consapevoli del fatto che lo stato attuale dei vigneti è solo il punto di partenza per il delinearsi di una produzione ancora in divenire, che si definirà nella sua dimensione pressoché definitiva solo a fine agosto.

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