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VENDEMMIA 2004 - WINENEWS: I PERCHE’ DI UNA GRANDE ANNATA

Il 2004 molto probabilmente sarà ricordato come una grande annata per la produzione dei vini italiani. E non solo per l’aumento della resa quantitativa in uva, superiore, mediamente, di un 10-15% a quanto ottenuto nella passata annata. Il clima particolarmente favorevole, con un equilibrata alternanza di pioggia e sole, ha contraddistinto tutto il periodo di sviluppo della vite, praticamente in tutta Italia, condizionando favorevolmente la maturazione delle uve, capaci di sviluppare buone gradazioni, finezza di aromi, belle acidità, e notevoli carichi polifenolici.

Il risultato è evidente: le uve in arrivo, in questi giorni, nelle cantine rappresentano una materia prima di primo ordine, elemento fondamentale e imprescindibile per la costruzione dei grandi vini. Questo, indipendentemente dai ritardi di maturazione, che pure ci sono stati a causa di una primavera e un’estate meno estreme, almeno rispetto al 2002 (troppo piovoso) e al 2003 (troppo caldo).

Il 2004 è sicuramente un’annata tardiva, specialmente in rapporto ai criteri di gestione della moderna viticoltura, il che ha rappresenta un vantaggio soprattutto per i vitigni precoci, ma anche per le varietà tardive. Un settembre, in generale piuttosto buono, ha infatti garantito maturità equilibrate anche per uve “ritardatarie” come il Sangiovese e il Nebbiolo.

Siamo di fronte ad una specie di “amarcord” viticola: è un po’ come tornare indietro nel tempo, alle vendemmie di circa un decennio fa, meno emergenziali e più consone alle latitudini del nostro Paese.

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