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VENDEMMIA 2009: PER LA CIA “ABBONDANTE, DI QUALITA’ E IN ANTICIPO RISPETTO ALLA MEDIA, MA MENTRE I COSTI PRODUTTIVI E CONTRIBUITIVI SONO IN CRESCITA, I PREZZI DELLE UVE CONTINUANO A CALARE DRASTICAMENTE”

La prossima vendemmia si preannuncia abbondante, di qualità e in anticipo di 15 giorni sulla media, ma per i produttori c’è il rischio di prezzi in ulteriore drastico ribasso e con costi produttivi e contributivi in continua crescita. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale l’attuale situazione del settore vitivinicolo si presenta alquanto difficile e carica di preoccupanti incertezze.

Già nel 2008, secondo la Cia, si era registrata una caduta (circa il 25% in meno rispetto alla vendemmia 2007) dei prezzi delle uve. E ora lo scenario rischia di ripetersi, ma con contorni certamente più drammatici per i nostri viticoltori, tra i quali comincia a serpeggiare evidente la preoccupazione per il collocamento dell’uva della nuova produzione anche a causa, come segnala l’Ismea, di un attuale modesto interesse dell’industria trasformatrice. Per la Cia occorre intervenire prima che la situazione diventi irrecuperabile. Per questo la Confederazione sollecita misure che permettano di rivitalizzare il mercato e di ridurre i pesanti costi che i produttori sono costretti ad affrontare. Costi che proprio nel settore vitivinicolo hanno visto nell’ultimo anno una crescita tra il 25 e il 30%. Per questo, secondo la Cia, bisogna evitare che, come è avvenuto nello scorso anno, si ripetano tentativi di puro carattere speculativo per mantenere compresso il prezzo delle uve da vino dei produttori italiani e favorire, invece, l’ingresso di prodotti stranieri, oltretutto di dubbia qualità e provenienza. Il che potrebbe avere pesanti riflessi negativi per l’intero comprato, che già sconta problemi complessi.

Da qui l’esigenza, avverte la Cia, di controlli rigidi da parte degli organi preposti, mirati sulla provenienza e sulla qualità dei vini immessi sui nostri mercati e sulle operazioni di compravendita, che spesso sfuggono alle logiche di trasparenza dei mercati agroalimentari. Per la Cia è inoltre indispensabile una maggiore attenzione nei confronti dei produttori vitivinicoli che fanno i conti anche con la nuova Ocm che vede in corso d’attuazione il Piano nazionale con misure, alcune delle quali di semplice applicazione ed altre molto laboriose, come la promozione e la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Il tutto s’inserisce in un mercato che, secondo la Cia, vede un calo in quantità dei consumi domestici (meno 3% nel primo trimestre del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008) ed esportazioni che non decollano come negli anni passati. Un trend che si riferisce soprattutto ai vini da tavola, mentre per quelli di qualità e a Denominazione d’origine (Doc, Docg e Igt) la situazione appare meno problematica.

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