Dopo una vendemmia scarsa e di ottima qualità, arrivano notizie poco confortanti per i consumatori: i rincari sui prezzi del vino. Almeno stando alle intenzioni della federazione degli imbottigliatori dell’Unione Italiana Vini, che ha deciso di varare, per i prossimi contratti di fornitura, aumenti tra l’8 ed il 15%. L’aumento sarà applicato ai nuovi vini, con consegna 2004, destinati alla grande distribuzione, ovvero il canale attraverso il quale avvengono il 60% delle vendite in Italia.
I rincari sono motivati dalla scarsità della vendemmia 2003, per il secondo anno consecutivo, e dal conseguente aumento dei prezzi delle uve e del vino, impennati al 20/30% in più. Gli imbottigliatori si giustificano dicendo che sono solo intermediari, e scaricano a valle ciò che ricevono a monte. Gli aumenti non arrivano in un momento favorevole per il vino italiano: la domanda interna è stabile, ma su bassi livelli, ed i mercati esteri sono meno brillanti del solito.
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