L’azienda con sede a Quattro Castella in Provincia di Reggio Emilia, nasce nel 1976 e sorge sulla sommità della collina di Roncolo, dove conta su 35 ettari vitati in biologico, per una produzione media annua di 90.000 bottiglie, divise in un portafogli etichetta ben articolato. La proprietà da qualche anno fa parte di un progetto d’investimento nel mondo del vino italiano che ha come capofila il fondo lussemburghese di private equity Iverna Holdings, che ha pianificato il suo business proprio a partire dalle potenzialità commerciali del territorio reggiano e del Lambrusco, dimostrando che l’Italia del vino non è solamente quella delle grandi denominazioni e dei grandi vini. Un’operazione economica non rara alle nostre latitudini, che conferma, da un lato, l’appeal crescente del Bel Paese enoico fuori dai suoi confini, ma anche, in generale, una certa debolezza dell’imprenditoria tricolore e non solo di quella vinicola, che certo non può lasciare indifferenti. Tornando al vino, il Lambrusco Spumante Brut Rubino del Cerro è, a nostro avviso, un vino decisamente centrato e convincente. Possiede profumi rigogliosi e vivaci di frutta rossa e nera, con sfumatura erbacea e spolverata di pepe nero. La bocca segue la scia aromatica con brillante e gioiosa naturalezza, sostenuta da bollicine fini e puntuali, per un sorso continuo e di grande godibilità, sempre teso, sapido e fresco.
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