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Verona, oltre ai 50 anni di Vinitaly, ricorderà il 2016 anche per il Congresso n. 71 di Assoenologi (2-5 giugno). Che si interroga sul futuro della viticoltura aprendosi ai giovani gettando lo sguardo fuori dall’Italia, verso Germania, Francia e Usa

Italia
Il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella

Il 2016, a Verona, non sarà ricordato solamente per i 50 anni di Vinitaly, ma anche per aver fatto da cornice ad uno degli appuntamenti clou del mondo enoico italiano: la città di Romeo e Giulietta, dal 2 al 5 giugno, ospiterà il Congresso Assoenologi n. 71 (www.assoenologi.it), che metterà al centro “Le nuove frontiere - Ricerca internazionale, aspetti salutistici, culturali e artistici”. Tra i principali relatori, che WineNews ha la possibilità di svelare in anteprima, il professor Attilio Scienza, tra i massimi esperti al mondo di enologia e docente di viticoltura all’Università degli Studi di Milano, con “La sfida della ricerca genetica per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e dei parassiti della vite”, di scena il 3 giugno, seguito dal talk show condotto da Enzo Vizzari “Noi di sala”, con la partecipazione dei sommelier dei ristoranti top del Belpaese, da Marco Reitano (La Pergola) a Matteo Zappile (Il Pagliaccio), da Luca Boccoli (Ciccio Sultano) ad Alessandro Pipero (Pipero al Rex), da Giuseppe Palmieri (Osteria Francescana) ad Alessandro Tomberli (Enoteca Pinchiorri).
Ma, tra i temi principali, come racconta a WineNews il presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella, “gli aspetti della ricerca, della salute, dell’arte e della cultura legati al mondo del vino. Per la ricerca abbiamo chiamato le quattro scuole più importanti al mondo (italiana, francese, tedesca e californiana), che presenteranno i risultati delle ultime ricerche, su cui impostare le basi della vitivinicoltura del futuro. Anche a partire dallo studio della Hochschule Geisenheim sulle tecniche in cantina ed in vigna per contenere la gradazione alcolica, perché dobbiamo imparare a fare vini meno alcolici - spiega Cotarella - senza perderne il carattere. Poi presenteremo i risultati della ricerca genetica che 34 aziende stanno già facendo, ognuna su un ettaro, diviso a metà tra vitigni convenzionali e vitigni su portainnesti diversi per capire cosa può cambiare”.
La vera novità, per l’associazione che da 125 anni riunisce i protagonisti delle cantine d’Italia, è “una ritrovata apertura al mondo esterno, che passa in maniera particolare - come racconta la dg Gabriella Diverio, che da inizio 2016 ha preso il posto di Giuseppe Martelli - per il mondo della scuola, dove vogliamo far scoprire ai più giovani le tante professioni del vino, sfruttando appieno le potenzialità degli strumenti di comunicazione più moderni”.
Un’apertura che, nel Congresso, come detto, supererà i confini nazionali e diventerà momento di confronto con tre grandi viticolture: quelle di Germania, il 3 giugno, nel focus “La scuola tedesca e le ultime ricerche”, con Monika Christmann, presidente Oiv - Organisation Internationale de la Vigne et du Vin e responsabile Istituto per l’Enologia Hochschule Geisenheim, su la viticoltura e l’enologia nel prossimo trentennio; di Francia, il 4 giugno, con “La scuola francese e le ultime ricerche”, in cui Philippe Darriet, direttore dell’Unità di Ricerca in Enologia dell’Institut du Vin et de la Vigne dell’Università di Bordeaux, si focalizzerà su mantenimento e valorizzazione della tipicità aromatica ei vini e degli Stati Uniti, sempre il 4 giugno, con “La scuola americana e le ultime ricerche”, condotto da Ron C.Runnebaum, docente del Dipartimento di viticoltura ed enologia Università della California di Davis, che approfondirà il tema dell’enologia sostenibile e della correlazione tra le caratteristiche del vigneto e quelle del vino.
Da segnalare, ad alleggerire il peso delle sessioni di lavoro, il talk show, condotto dal telecronista e giornalista Bruno Pizzul, “Vino & Sport”, di scena il 4 giugno, con i protagonisti del calcio, del ciclismo, dell’atletica, dello sci e della Formula 1: Demetrio Albertini, Rino Gattuso, Marcello Lippi, Francesco Moser (produttore nel Trentodoc), Sara Simeoni, Alberto Tomba e Jarno Trulli (vigneron in Abruzzo). “Stiamo parlando - ricorda ancora il presidente Assoenologi, Cotarella - di grandi campioni che, una volta terminata l’attività agonistica, o hanno iniziato a produrre vino, o nel vino hanno scoperto un’enorme passione”. A condurre un’altra serata importante, il 4 giugno, il giornalista Bruno Vespa, da anni protagonista, oltre che del piccolo schermo, del mondo del vino, con la sua azienda pugliese Futura 14, che porterà sul palco Letizia Moratti, con il tema “La viticoltura come terapia per il recupero delle dipendenze”, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, “che presenterà - aggiunge Cotarella - il Testo Unico del Vino, che a giugno dovrebbe finalmente essere terminato”, il critico Vittorio Sgarbi sul rapporto tra “Vino & Arte”, “che racconterà le opere legate al mondo del vino e dell’uva, siamo convinti, da tecnici, che il vino è arte, e l’arte è vino”, e le note divine del pianista Giovanni Allevi (“il Coro della Filarmonica di Verona ci farà, invece, ascoltare la Traviata ed altre opere musicali legate al mondo del vino ...)”.
La chiusura del presidente egli enologi italiani Riccardo Cotarella, oggi a San Casciano Val di Pesa, nelle cantine-monumento della Marchesi Antinori (con comunicazione del Marchese Piero Antinori e del direttore generale Renzo Cotarella), sul Congresso 2017, che tornerà in Toscana, a Firenze, “in un omaggio a Giacomo Tachis, colui che ha sdoganato la figura dell’enologo, dandogli senso e spessore scientifico e culturale”.

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