Nuova interessante realtà del panorama viterbese: frutto della sviscerata passione dei titolari per la spumantizzazione con il metodo classico, legata direttamente ai canonici riferimenti del genere, ovverossia chardonnay e pinot nero. A fornire il suo prezioso aiuto per le scelte enologiche, in un comprensorio che gode sia dei refoli che arrivano dalla relativa distanza dal mare, sia degli elementi caratterizzanti il sottosuolo di Ischia di Castro, prevalentemente vulcanico (dove hanno sede i quattro ettari e mezzo di vigna), il professor Marco Esti, titolare della cattedra di Enologia dell’Università della Tuscia. Tre le tipologie di spumante prodotte dalle Vigne del Patrimonio, con la sola divagazione rossista del Vepre: a cui giovano le condizioni particolarmente fortunate, da quelle parti, per il cabernet franc, protagonista di un vino dal passo sostenuto e lunga gittata. Prescindendo al momento dall’Alanera, ultimo nato da pinot nero, non ancora disponibile, il confronto è al momento con l’Alarosa, blend fra chardonnay e pinot nero per un Rosé accattivante, e con l’Aladoro: chardonnay in purezza, che dopo 36 mesi sui lieviti e un’ulteriore sosta di un anno in bottiglia, ha acquisito toni eleganti di crosta di pane, nocciola, agrumi e fiori bianchi, mossi al palato da un assaggio succoso e sapido, nobilitato da una carbonica felicemente fusa al tessuto aromatico.
(Fabio Turchetti)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024