Passione agricola toscana e romagnola, che trova sfogo nel Lazio. L’occasione è la vendita di Villa Cavalletti nei Castelli Romani, di proprietà del Vaticano: una villa tuscolana antecedente al 1600, nata in cima ad una collina ricca dei resti di una necropoli romana, che ha ospitato anche l’accademia di teologia voluta dall’allora cardinale Ratzinger; una villa le cui parti si aggiunsero gradualmente nel tempo, come spesso succede, e che comprendeva diversi poderi e un parco monumentale di 27 ettari. Un’azienda agricola a tutti gli effetti, dedicata ai cereali, all’allevamento, alla vigna e agli olivi, che è rimasta integra nella proprietà fino ad oggi: esempio rarissimo in questa zona fertile e preziosa che ha ospitato nei secoli Papi e nobili. Nel 2014 la famiglia Torelli (a Grottaferrata dal 1997) riesce a comprare la tenuta dopo lunghe trattative e la trasformano anche in una casa vacanze. Su questa collina vista mare solcata da brezze instancabili vi trovano soprattutto 6 ettari di vigna che decidono di tenere e vinificare: un piccolo patrimonio di Cesanese, Montepulciano, Merlot, Syrah, Trebbiano, Trebbiano Giallo e Malvasia Puntinata che ad oggi confluiscono in 4 etichette (presto 6). Il loro Roma Riserva profuma di confettura di ciliegia e prugna, chinotto, erbe aromatiche e spezie; è caldo ma anche molto sapido e materico, con un tocco pepato e acidità fruttata a dare vivacità e scorrevolezza.
(ns)
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