Villa Dora è un unicum nel panorama viticolo italiano, oasi di biodiversità all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno, dove nel 1997 Vincenzo Ambrosio diede vita ad un progetto visionario per l’epoca, specie in Campania. Il territorio vesuviano caratterizzato da suoli vulcanici ricchi di sabbia, cenere e lapilli, è il cuore pulsante della produzione. Antiche viti a piede franco, molte delle quali coltivate con la tradizionale pergola vesuviana, prosperano grazie alla fertilità dei suoli e all'eccezionale microclima, e i 12 ettari di proprietà danno vita a una gamma di vini identitaria. Villa Dora è stata tra le prime cantine a ottenere la certificazione biologica - segno di un impegno verso la sostenibilità - focalizzandosi su varietà autoctone. In rare occasioni si ha la possibilità di degustare vecchie annate che sorprendono per integrità e personalità. È accaduto per Vigna del Vulcano 2008, un Lacryma Christi del Vesuvio Bianco del versante sud-orientale, da vecchie viti ottuagenarie, ancora oggi in forma smagliante, con struttura e freschezza, e un profilo aristocratico di erbe mediterranee dal lieve tocco tropicale e dalla spiccata nota fumé di matrice vulcanica. Decisamente carismatico. L’intuizione di Vincenzo Ambrosio ha dimostrato una lungimiranza straordinaria, portando Villa Dora a essere una delle cantine più apprezzate proprio per la longevità dei suoi bianchi.
(Chiara Giovoni)
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