Una meravigliosa villa ottocentesca (costruita nel 1860), già casino di caccia, situata in uno dei paesaggi toscani più celeberrimi, ed oggi anche piccolo e raffinato bed & breakfast, fa da cornice alla bella azienda vitivinicola della famiglia Losappio, che la acquistò nel 1980. L’“immersione” completa nel competitivo panorama enoico di Montalcino arriva invece ad inizio del Nuovo Millennio, quando le prime bottiglie giungono sugli scaffali. Si tratta di una piccola realtà produttiva che conta su un patrimonio viticolo formato da due appezzamenti adiacenti alla villa (che si trova nel quadrante sud della denominazione) più due altri posti nel comprensorio di Castelnuovo dell’Abate per un totale di 2,5 ettari coltivati a vigneto. Da questi diversi areali arrivano le uve che formano i rossi aziendali, nel più classico stile enologico di Montalcino che, storicamente, prevede un mix tra le uve provenienti dalle varie zone della denominazione. Lo stile dei vini è sobriamente moderno e adotta per gli invecchiamenti tonneau e legno grande in combinazione e, per la Riserva oggetto del nostro assaggio, soltanto tonneau. Il Massimo Riserva 2015, dedicato al Professor Losappio, si offre al naso con profumi netti di arancia rossa e ciliegia croccante; al sorso si rivela subito fresco e saporito, dal tannino centrale che, una volta fotografato il vino sul palato, cede a ritorni sapidi di arancia rossa.
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