Sinuessa è un’antica città romana, i cui resti di trovano sulla costa di Cellole, in provincia di Caserta. La colonia che sorgeva sul litorale domizio aveva un porto, che oggi giace a dieci metri sott’acqua, ma che al tempo ero un importante snodo commerciale, anche per il vino del luogo. Villa Matilde Avallone sorge lì vicino e a Sinuessa ha voluto dedicare una Falanghina che cresce su suolo vulcanico vicino al mare, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina. La vendemmia avviene di notte - per aiutare l'integrità della fragranza aromatica degli acini - la vinificazione e l’affinamento in acciaio: ne risulta un vino fragrante, dolcemente profumato di fiori di acacia e pera matura, con una fresca nota balsamica, e ancor più salmastra. Il sorso è denso e decisamente minerale, con un sapore di pietra focaia preminente, ma la freschezza mantiene posizione, allungando il sorso fino alla chiusura floreale. Queste piante di Falanghina fanno parte della tenuta di Villa Matilde, che si sviluppa su 110 ettari di terra nel lembo più settentrionale della provincia di Caserta: qui si trovano 70 ettari vitati ad Aglianico, Piedirosso, Primitivo e Falanghina appunto, mentre nella proprietà dell’avellinese - a Tenute di Pietrafusa - si trovano altri 25 ettari di vigna dal suolo tufaceo, su terreni pendenti e con escursioni termiche più marcate: ottimali a produrre Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi.
(ns)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024