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VINITALY 2006 - ALLA SCOPERTA DELLA VITICOLTURA SOCIALMENTE UTILE ... LA SCOMMESSA E' DEL LAZIO. LE DUE IMPRESE SONO LA COOPERATIVA “AGRICOLTURA CAPODARCO” (GROTTAFERRATA) E LA COOPERATIVA “LAZARIA” (VELLETRI)

Cooperativa sociale Lazaria Vitivinicoltura nella casa circondariale di Velletri (Roma) - con i vini “Recluso” (Cabernet), 2004, Igt Lazio; “Le Sette mandate” (Sangiovese), 2004, Igt Lazio; “Luce di luna” (Chardonnay), 2005, Igt Lazio - e la Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco Impresa agricola sociale con persone disabili a Grottaferrata (Roma) - con i vini: “Ferratino”, 2004, Igt Lazio; “Biancodarco”, 2005, Frascati Superiore Doc; “San Nilo”, 2004, Frascati Superiore Doc. Sono questi i nomi da segnare per chi vuole scoprire la vitivinicoltura socialmente responsabile. L'idea-scommessa di portare all'attenzione del vasto pubblico iniziative di economia sociale di qualità in ambito agricolo è dell'Università degli Studi della Tuscia (Viterbo) e dell'Arsial del Lazio.

Il Lazio, da alcuni anni, è al centro di una nuova attenzione alla cosiddetta agricoltura sociale. Espressione con la quale si intende riferirsi a esperienze in ambito agricolo che coinvolgono attivamente soggetti svantaggiati e fasce deboli della popolazione. L'Arsial, in questo ambito, ha di recente sottoscritto un protocollo di intesa con il Dap del Lazio (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) per promuovere attività agricole all'interno delle case circondariali della Regione. Sempre nel Lazio, la Facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia (Saverio Senni e Massimo Muganu) conduce attività di ricerca e di formazione sull'agricoltura sociale: il primo Master in Agricoltura Etico-Sociale è stato attivato nel 2005.

I responsabili delle due imprese sociali sono Salvatore Stingo, per la Cooperativa sociale “Agricoltura Capodarco” (Grottaferrata), e Stefano Lenci, per la Cooperativa Sociale “Lazaria” (Velletri).

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