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VINO & MERCATI - IL MINISTRO ALEMANNO ALL’UE: “AUMENTO DELLA QUANTITA’ AUTORIZZATA PER DISTILLAZIONE DI CRISI” (CHE HA OTTENUTO AD OGGI SOLO 2 MILIONI DI ETTOLITRI)” … ACCORDO UE-USA SU PROTEZIONE DOC. COMMENTI CITTA' DEL VINO E COLDIRETTI

Italia
Gianni Alemanno

Il Ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno lo aveva promesso ai produttori italiani: lunedì 19 settembre al Consiglio dei Ministri dell’Europa porterà all'attenzione dei partner, e nuovamente a quella della Commissione Ue, la situazione di grave crisi nei settori del vino (e anche dell’ortofrutta).

Il nostro Paese ha inviato a Bruxelles un documento in cui spiega che “ negli ultimi mesi si sono verificate in Italia alcune gravissime crisi di mercato nei settori del vino e dei prodotti ortofrutticoli (in particolare per le pesche, i pomodori destinati alla trasformazione e l’uva da tavola), che hanno messo a dura prova le aziende agricole ed hanno provocato manifestazioni di protesta di grande intensità”.

Queste crisi, si sottolinea, sono tutte caratterizzate dalla difficoltà di collocare la produzione sul mercato e da una forte caduta dei prezzi. Le cause sono molteplici: un elevato livello della produzione (provocato da fattori climatici favorevoli), una riduzione dei consumi ed una crescente presenza di importazioni provenienti da paesi extra-comunitari.

Si tratta di avvenimenti - precisa l’Italia nel suo documento - che “confermano ancora una volta che nel settore agricolo è necessario disporre di strumenti adeguati per affrontare le situazioni di crisi, poiché in assenza di tali strumenti gli agricoltori si trovano completamente indifesi”.

Occorre, quindi, dedicare “un’attenzione specifica ai settori maggiormente vulnerabili, come il vino e l’ortofrutta, in cui la deperibilità della materia prima e la difficoltà di programmare la produzione rendono ancor più debole la posizione dei produttori”.

Queste le principali proposte avanzate dall’Italia a Bruxelles:

- Ampliare il ventaglio delle misure per favorire interventi congiunturali e/o strutturali a seconda della necessità;

- Rendere più rapido e flessibile il ricorso a misure straordinarie di ritiro, a programmi di riconversione, a misure di abbandono della produzione, a campagne straordinarie di promozione, consentire agli stati membri di destinare prodotti ortofrutticoli agli indigenti …;

- Maggiore attenzione alle importazioni dai paesi extra-Ue, vigilando affinché siano evitate irregolarità e distorsioni.

Nell’immediato, l’Italia chiede di prevedere “un aumento del quantitativo autorizzato per la distillazione di crisi (ha ottenuto inizialmente due milioni di ettolitri) e di inserire gli ortofrutticoli nel programma di azioni per gli indigenti”.


Notizie da Bruxelles

Ue-Usa: vino, accordo iniziale su protezione denominazioni

L'Unione Europea e gli Usa hanno raggiunto un accordo iniziale sul commercio del vino che proteggerà le denominazioni dei vini comunitari e salvaguarderà quello europeo: lo annuncia la Commissione Europea, oggi a Bruxelles, dopo che i rappresentanti dei 25 stati membri a livello tecnico avevano dato il via libera alla prima fase dell’intesa. In base a questo accordo, “l'amministrazione Usa presenterà al Congresso una proposta mirante a modificare lo status di denominazioni vinicole comunitarie, attualmente considerate negli Usa menzioni semigeneriche e a limitarne l’uso sul loro territorio.

Ma le Città del Vino spiegano che l’accordo da poco raggiunto tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti sul commercio dei vini comunitari negli Usa prevede la protezione di 17 denominazioni, tra le quali Chianti e Marsala. Ma, secondo notizie provenienti da Bruxelles, il negoziato dovrebbe portare a una seconda intesa nei 90 giorni successivi all’entrata in vigore dell’accordo odierno.

“Sono indignato: l’Italia del vino non è solo Chianti e Marsala. Questi accordi non possono essere siglati solo per quello che piace bere agli americani - commenta il presidente delle Città del Vino, Floriano Zambon -. E chi tutela i produttori di quel lungo elenco dell’eccellenza vinicola italiana? Il Ministero deve far sentire la sua voce affinchè il provvedimento sia allargato. Le denominazioni italiane sono ancora ad alto rischio - conclude Zambon - perché l’enopirateria consente negli Stati Uniti fatturati altissimi per prodotti che d’italiano hanno appena il nome”.


Commento della Coldiretti: "tutelare

gli interessi del made in Italy"


"L’interesse italiano ad una positiva conclusione delle trattative tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, dove il vino made in Italy è leader di mercato, non deve tradursi in preoccupanti concessioni nella tutela delle denominazioni di origine dalle imitazioni e del via libera indiscriminato di pratiche enologiche controverse a paesi terzi”: lo afferma la Coldiretti nel commentare l’accordo iniziale della Commissione Europea tra Unione Europea e Stati Uniti sul commercio del vino sul quale dovrà esprimersi il Consiglio dei Ministri dell’Unione.

Le esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti sono cresciute di ben il 14% nella primo semestre del 2005 secondo i dati dell’Italian Food & Wine Institute e - stima la Coldiretti - potrebbero toccare per la prima volta a fine anno un valore di un miliardo di dollari.

Il vino italiano - spiega la Coldiretti - copre da solo un terzo del valore di mercato dei vini stranieri negli States seguito a distanza dall’Australia con il 25% e dalla Francia con il 21% che vedono però rispettivamente scendere (-0,1%) o rimanere stabile (+0,5%) il valore delle esportazioni.

Il vino - precisa la Coldiretti - è la principale voce dell'export agroalimentare nazionale che trova negli States il primo mercato extracomunitario di sbocco con un quarto del valore totale delle esportazioni di vino Made in Italy. A spingere la crescita sono stati sicuramente la qualità e competitività della produzione italiana rispetto alla concorrenza ma anche - conclude la Coldiretti - la crescita complessiva del 9% della domanda di vino straniero da parte degli americani.

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