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Vino & Tecnologia - L'etichetta parlante è ormai realtà ... E' l'ultima idea venuta a Daniele Barontini (Modulgraf di Pisa), che spiega: "E' il futuro che avanza e sempre più ne sentiremo parlare"

Italia
Daniele Barontini

Un'etichetta tanto intelligente da mettersi anche a parlare. Vita sempre più dura per i falsari, ma soprattutto un modo hi-tech per personalizzare sempre più le bottiglie con la possibilità di ascoltare la storia di un vino direttamente dalla voce del produttore o dell'enologo. E' l'ultima idea venuta a Daniele Barontini, titolare della Modulgraf, l'azienda pisana
che inventa le etichette per buona parte delle aziende della Toscana e per le più prestigiose aziende vinicole italiane. E la rivoluzionaria etichetta sta riscuotendo molto successo e curiosità tra gli addetti ai lavori.

Il segreto è racchiuso in un apposito chip a sintesi vocale ed a una speciale antenna a radiofrequenza (Rfd) che, oltre a far parlare l'etichetta invia informazioni sul vino che possono essere lette da un apposito palmare e che assicurano al tempo stesso l'autenticità di quel prodotto. "E' il futuro che avanza - spiega Barontini - e sempre più ne sentiremo parlare anche se, prima di lanciarla su grande scala, dobbiamo attendere che il costo delle componenti elettroniche si abbassi ulteriormente. L'interesse di produttori e aziende è comunque altissimo anche perché oltre a parlare questo tipo di etichetta intelligente rappresenta un valido sistema contro la pirateria e soprattutto un vantaggio in termini di logistica. La presenza dell'antenna e di un database permettono infatti di informatizzare alcuni processi aziendali ed in ogni momento possiamo sapere dove sia una bottiglia, quale percorso ha fatto e se è uscita invece dal magazzino. Noi crediamo - aggiunge Barontini - in un futuro dove i prodotti prendano vita e l'acquirente sia assistito, assicurato e ben informato. Abbiamo pensato di lanciare sul mercato enologico un sistema sicuramente innovativo di sicuro impatto emozionale e soprattutto consentirà di mantenere inalterate le tradizionali bottiglie, la capsula e il tappo di sughero".

Leonardo Roselli

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