In tavola, dal piatto alla bottiglia è un attimo. Un po’ più articolato, evidentemente, il “balzo” che ha portato Carlo Cracco, chef da anni sulla cresta dell’onda, a diventare viticoltore in prima persona. Il suo progetto enologico, che vede arrivare sul mercato il primo vino appena un anno fa, si chiama “Vistamare” ed è ispirato da sua moglie Rosa Fanti, romagnola di nascita. L’azienda, infatti, si trova in Romagna, precisamente tra le colline di Santarcangelo di Romagna che guardano il mare, ed è nata, inizialmente, per portare materie prime di primissima qualità nei piatti dello chef stellato. I terreni di questa piccola realtà occupano una superficie di 14 ettari, di cui 5 a vigneto e 2 coltivati ad ulivo. Il resto è un frutteto di pesche, ciliegie e cachi (ad alimentare la linea di succhi di frutta e marmellate, venduti nel e-commerce del cuoco milanese), a cui si aggiunge un ettaro dedicato all’orto. Al centro della produzione agricola aziendale la sostenibilità: con le bucce della frutta, per esempio, riutilizzate per ottenere la carta da usare nel ristorante. Il bianco La Ciola 2020, composto da un uvaggio a base di Grechetto, Malvasia di Candia e Bombino, si presente di colore giallo paglierino carico, ad anticipare un profilo olfattivo floreale, con tocchi di agrumi canditi e frutta gialla matura. In bocca, il sorso è solido e di continua sapidità, dal finale ampio e dai ritorni agrumati.
(are)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024