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Wine Intelligence: in Usa gli sparkling sono la storia di successo dell’ultimo decennio in fatto di bevande alcoliche. Ma i consumi sono ancora sotto al litro pro capite l’anno, con il futuro (ed i Millennials) che riserva enormi tassi di crescita

Negli Stati Uniti le bollicine sono la storia di maggior successo dell’ultimo decennio in fatto di bevande alcoliche, più delle birre artigianali o dei cocktail, con i consumi che sono cresciuti del 50%, in termini di volumi, grazie ad una nuova generazione di wine lovers, i famosi Millennials, che negli sparkling non vede più il brindisi della festa, ma il bicchiere quotidiano, come alternativa naturale al vino fermo e alla birra. Grandi numeri, tassi di crescita stabili e superiori alla media di qualsiasi altra tipologia di vino, eppure, come sottolinea l’ultimo report di Wine Intelligence, “Sparkling Wine in the Us Market”, appena il 18% degli adulti americani dice di bere vini spumanti, e poco più di un terzo di loro, il 6%, lo fa abitualmente, almeno a cadenza settimanale (www.wineintelligence.com).
Se paragonato alle medie di Paesi come Gran Bretagna (2,5 litri di spumanti bevuti a persona ogni anno) e soprattutto Germania (6 litri pro capite), in effetti, il consumo di bollicine in Usa, fermo a meno di un litro pro capite, ha, almeno potenzialmente, tanta strada davanti a sé. Esclusa la fascia dei Millennials lo spumante rimane il vino dei festeggiamenti e dei brindisi, ma è proprio sui giovani che poggiano le speranze e le prospettive per un’ulteriore crescita futura.
Nei prossimi 30 anni, secondo i dati raccolti ed analizzati da Wine Intelligence, i Millennials faranno delle bollicine, ed in particolar modo del Prosecco, protagonista del boom e delle democratizzazione dei consumi, il bicchiere perfetto per accompagnare brunch, grigliate all’aperto, aperitivi e quant’altro.

In questo, proprio il Prosecco godrà di un successo sempre maggiore, legato a doppio filo com’è con il concetto di italian style, senza che questo porti però ad un intaccamento delle quote di mercato di Champagne e Cava. Con le bollicine italiane capaci di conquistare la stragrande maggioranze degli under 45, mentre i consumatori più maturi continuano a preferire lo Champagne, e così sarà anche in futuro, con i tentativi di innovare l’offerta, tra lattine e quant’altro, destinati a rivelarsi fallimentari.

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