Zenato è una delle grandi griffe del panorama enoico veronese, interprete fedele del Lugana e della Valpolicella, tanto che oggi è impossibile stabilire se sia più bianchista o rossista. 95 gli ettari vitati per una produzione di 2.000.000 di bottiglie sono i numeri di una cantina fondata negli anni Sessanta del secolo scorso da Sergio Zenato, che si “divide” tra il nucleo storico di San Benedetto di Lugana, a Peschiera sul Garda e il nucleo produttivo in zona Sant’Ambrogio di Valpolicella. Oggi a guidarla, mantenendone il carattere familiare, i figli di Sergio, Alberto e Nadia, che continuano a percepire i vini aziendali con versatilità, compiutezza e qualità. La prima edizione dell’Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva, oggetto del nostro assaggio, uscì nel 1980 e da allora sono una ventina le annate prodotte. Una produzione che ha ormai raggiunto l’obbiettivo di diventare l’espressione apicale del portafoglio etichette aziendale e la miglior interpretazione enoica dell’Amarone da parte della famiglia Zenato. La versione 2016, maturata in legno grande per quattro anni, possiede frutto rosso, anche in confettura, lussurioso, avvolgente e scuro nei ricordi di more e mirtilli, con tocchi affumicati e speziati di sottofondo. La bocca è densa e morbida, con il contorno alcolico sostenuto da un tannino saporito. Vino appagante e profondo sul finale come ad inizio sorso.
(fp)
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