Porta il nome della piccola nipote di Annalisa Zorzettig, Leonie, il vino ottenuto dall’uvaggio a base di Pinot Bianco, Sauvignon Blanc e Friulano. Un vino dedicato al progetto di biodiversità portato avanti dall’azienda, ormai da diversi anni, in tutti i 120 ettari di proprietà. Dopo l’abbandono del diserbo chimico, l’attenzione si è spostata sul ripristino della vitalità del suolo. A ogni appezzamento viene applicato uno specifico sovescio con lo scopo di favorire la presenza non solo di insetti pronubi ma anche di antagonisti naturali ad altre specie nocive, per rendere il vigneto in grado di auto-proteggersi. Tornando a I Fiori di Leonie, la versione 2020, maturato in acciaio per 6 mesi e in barrique per altri 6, profuma di mele e pesche, con tocchi agrumati e cenni floreali e vegetali. Il sorso è avvolgente, pieno e gustoso, dallo sviluppo compatto e dal finale persistente. L’azienda con sede a Cividale del Friuli, fondata da Giuseppe Zorzettig nel 1986 ed oggi animata da Annalisa e Alessandro Zorzettig, rappresenta un classico esempio dell’abilità e della solidità imprenditoriale del Friuli enoico. Protagonista nel recente passato della denominazione Friuli Colli Orientali, lavora 120 ettari a vigneto - tra le zone di Spessa, Ipplis e Prepotto -, per una produzione complessiva di 800.000 bottiglie, distribuita in un ricco portafoglio etichette, dove spiccano soprattutto i vini della linea “Myò”.
(fp)
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