La cantina Caparra e Siciliani si è formata nel 1963 dall’unione di due famiglie proprietarie terriere imparentate fra loro: in tutto 5 soci (tre cugini e due fratelli) che oggi sono 26, ognuno con la sua azienda agricola di proprietà ma con un’unica cantina dove vinificano e imbottigliano i vini a marchio Caparra e Siciliani, circa 400.000 bottiglie all’anno. Il patrimonio viticolo tocca i 160 ettari distribuiti su 4 comuni della denominazione di Cirò e posti fra i 5 e i 350 metri di altezza su colline dai versanti dolci che portano verso il mare, in direzione sud-est. Vengono coltivati per lo più vitigni autoctoni, come il Gaglioppo e il Greco Bianco e Greco Nero, oppure il Pecorello, a cui sono dedicati 14 ettari. Il Pecorello è un vitigno a bacca bianca autoctono della Calabria dalle origini incerte. che veniva per lo più usato in taglio con altri vitigni bianchi autoctoni. È un vitigno di buona vigoria, dalla maturazione medio-tardiva (fra fine settembre e ottobre); ha la buccia spessa e sopporta bene la siccità, ideale per il clima contemporaneo. Il Pecorello di Caparra e Siciliani macera brevemente sulle bucce, fermenta in acciaio e poi matura per 4 mesi in cemento. La versione 2024 profuma di pesca e melone bianco, fiori di biancospino e nepitella, con tocchi di vaniglia, gesso e bosso. Ha una certa consistenza morbida al palato che si trasforma in sapidità decisa lungo il finale profumato.
(ns)
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