Alla fine, è arrivata la notizia inevitabile: Vinitaly dà appuntamento al 2021, dal 18 al 21 aprile, come da calendario (e con OperaWine, la degustazione firmata da Wine Spectator, il 17, ndr), mentre arriveranno investimenti straordinari sugli eventi del vino all’estero. A comunicarlo ufficialmente una nota del Cda straordinario di VeronaFiere, nel lanciare una sorta di “new deal” per affrontare il post Coronavirus.
“Il perdurare dell’emergenza Coronavirus a livello nazionale, con il susseguirsi dei decreti urgenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e la più recente propagazione dello stesso a livello europeo e non solo, hanno reso improcrastinabili alcune decisioni. Per queste ragioni il Consiglio di Amministrazione, d’intento con la direzione generale e il management, ha deliberato oggi in merito a molteplici aspetti essenziali per il proseguimento dell’attività di VeronaFiere. Fra questi, la ridefinizione di obiettivi, strategie e investimenti per la messa in sicurezza dei prodotti, della propria clientela e del business dei settori correlati”, sottolinea il presidente Veronafiere, Maurizio Danese.
“Occorre ricordare - conclude Danese - che questa situazione complessa ha avuto un impatto dirompente anche sull’industria fieristica europea. Ad oggi, sono oltre 200 le manifestazioni sottoposte a revisione di calendario, con una perdita complessiva che sfiora i 6 miliardi di euro e 51.400 posti di lavoro a rischio, senza considerare l’indotto e la perdita di 39 miliardi di euro di export generati dalle rassegne internazionali per le Pmi europee”.
Per la prima volta nella storia, dunque, anche Vinitaly dovrà posticipare la sua 54ª edizione. Con essa sono rinviate anche le fiere Sol & Agrifood ed Enolitech. Le nuove date sono perciò riprogrammate al 18-21 aprile 2021, mentre Veronafiere concentrerà, nella seconda parte del 2020, il sostegno del business delle aziende italiane sui mercati.
Per il direttore generale Veronafiere, Giovanni Mantovani, “il post emergenza per noi si chiama rinascita, che fino all’ultimo abbiamo continuato a confidare potesse avvenire a giugno. Ma la crisi sanitaria si è, come evidente a tutti, decisamente inasprita e ciò che inizialmente sembrava possibile ora non lo è più. Vinitaly, In accordo con le organizzazioni di filiera, Vinitaly, Sol & Agrifood ed Enolitech si spostano, quindi, al 2021. Per questo, oltre a lavorare con investimenti straordinari sui nostri eventi internazionali, Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America (23-25 settembre 2020), Vinitaly Russia (26 e 28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy (Via), ci mettiamo - conclude Mantovani - a disposizione del settore e del sistema della promozione per considerare la realizzazione di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende”.
La decisione del riposizionamento di Vinitaly al 2021 è stata presa d’intesa con i rappresentanti delle associazioni di settore: Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Sandro Boscaini, presidente Federvini, Luca Rigotti, coordinatore Settore Vino Alleanza Cooperative Settore Vino, e Matilde Poggi, presidente Fivi.
Modifiche al calendario degli eventi. Veronafiere, in quanto organizzatore diretto delle proprie rassegne, a causa dell’epidemia di Coronavirus ha dovuto necessariamente riposizionare nel giro di due settimane un calendario di eventi che ne conta 70 in programma nell’anno tra Italia ed estero, alcuni fortemente radicati nella loro stagionalità.
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