Continua a farsi largo, tra le idee e le proposte a supporto del settore enoico, che inizia a sentire tutto il peso della crisi dei consumi e dell’export causata dalla pandemia di Covid-19, quella della distillazione di crisi: poco più di una toppa, ma anche una necessità. Che non riguarda solo le cantine, che iniziano a pensare, seppure con molto anticipo, alla prossima vendemmia, ma anche l’industria farmaceutica e dei prodotti di igienizzanti. Esigenze sentite da tutto il servizio sanitario nazionale, sulla scorta delle quali anche le cantine e le distillerie italiane sono pronte a dare il loro contributo. Con una proposta che arriva da Alleanza Cooperative Agroalimentare e AssoDistil, e che prevede la possibilità di destinare una parte delle giacenze di vino ad una distillazione volontaria, un’operazione che consentirà di rifornire da subito le distillerie di alcool destinato alla produzione di igienizzanti e di limitare l’attuale ricorso alla importazione dall’estero, operazione resa ancora più difficile in questi giorni per le difficoltà dei trasporti.
La misura di distillazione è espressamente prevista da normative europee e attende ora il via libera da parte del Ministero delle Politiche Agricole, che sta esaminando la proposta. “Si tratta di dare il via libera ad una distillazione in via temporanea per due mesi, aprile e maggio, di 2 milioni di ettolitri, per una produzione di 22 milioni di litri di alcole. Come stabilito all’art. 216 del regolamento 1308/2008, i produttori di vino per questa operazione dovrebbero ottenere un contributo da parte dello Stato, nella logica di evitare conseguenti distorsioni nei mercati di riferimento e contenere il prezzo di vendita degli igienizzanti ai consumatori finali”, come spiega, entrando nei dettagli della proposta, che è stata avanzata in questi giorni attraverso una lettera indirizzata alla Ministra Teresa Bellanova, Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil.
“La volontà del sistema cooperativo è di poter dimostrare tutta la propria solidarietà al settore sanitario e più in generale all’intera collettività - aggiunge il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari Giorgio Mercuri -. Come risulta dagli ultimi dati in possesso del Ministero delle Politiche Agricole, nelle cantine dei produttori, da nord a sud dell’Italia, vi sono giacenze di vino da tavola e a denominazione. La misura della distillazione di solidarietà può rappresentare a nostro avviso un’importante opportunità per i produttori e per il Paese: potremmo immettere sul mercato alcool destinato alla produzione di igienizzanti utilizzando le scorte nazionali di vino”.
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