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Il desiderio della vacanza di prossimità traina la riscoperta degli agriturismi italiani

Per Agriturist è destinata a crescere la tendenza verso ricavi finalmente stabili, se non in crescita, rispetto all’anno precedente
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Il desiderio della vacanza di prossimità traina la riscoperta degli agriturismi italiani

La rinascita e la riscoperta degli agriturismi italiani passa dalla voglia di una vacanza di prossimità dopo la lunga finestra della pandemia. Questo, insieme al ritorno degli stranieri, ha portato molte strutture ad essere già al completo. Ovviamente non tutti gli agriturismi sono uguali, i gusti dei turisti vanno a quelle strutture che oltre alla piscina, la prima colazione e la ristorazione organizzano attività, come trekking, passeggiate a cavallo, ciclobike ma anche esperienze enogastronomiche, come lezioni di cucina e degustazioni. Per Agriturist è destinata a crescere la tendenza del 2021 verso ricavi finalmente stabili, se non in crescita, sull’anno precedente (nel 2021 in media + 30%) così come è destinata ad aumentare ancora, in percentuale, la quota di mercato sull’intero settore turistico sia per gli ospiti, sia per i pernottamenti (nel 2021 era rispettivamente + 1% e +1,2%). Si prevede, infine, una crescita dei turisti esteri, in media del 15%, con punte anche del 35% grazie al ritorno degli americani e all’arrivo massiccio dei turisti d’Oltralpe, dal Benelux e Nord Europa.
“Gli italiani - afferma Augusto Congionti, presidente Agriturist - non hanno rinunciato alle vacanze e, facendo molta attenzione al portafoglio, hanno scelto il contatto con la natura e la bellezza delle campagne. Secondo l’Enit ben un italiano su cinque ha optato per la vacanza outdoor. Complici anche gli scioperi aerei, gli stranieri hanno scelto l’automobile per spostarsi. Così oltre a scoprire durante il percorso quella che, a torto, viene definita l’Italia minore, è cresciuto l’apprezzamento per l’Italia rurale, tanto che il 10% degli agriturismi comincia ad avere già prenotazioni per l’estate 2023”. Secondo Congionti, “viviamo una situazione decisamente paradossale: sia il Covid, sia la situazione d’incertezza hanno lanciato la vacanza agrituristica, quasi meglio di una campagna pubblicitaria ad hoc.
La tipicità, l’ambiente, la salute, le attività all’aria aperta, la scoperta di territori non lontani, insieme alla possibilità di soluzioni abitative autonome, grandi spazi, luoghi poco frequentati, che garantiscono il distanziamento sociale hanno rafforzato l’appeal delle nostre strutture. La possibilità di vivere con chi produce eccellenze da gustare, insieme allo stretto contatto con la natura che permette di rigenerare corpo e mente, hanno fatto il resto”. Per quanto riguarda il futuro, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura sottolinea che “molto dipenderà dagli imprenditori e dalla loro capacità d’innovarsi, così come dalle Istituzioni e dal saper valorizzare, anche con l’utilizzo virtuoso dei fondi del Pnrr, l’Italia agricola”.

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