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VINO E MERCATO

Avellino, 130 conferitori di Aglianico rimasti senza commesse, per 25.000 quintali di uva

I primi di agosto la cancellazione degli ordini da parte di una grande azienda. Domani conferenza Cia-Agricoltori di Avellino
AGLIANICO, AVELLINO, CIA-AGRICOLTORI, CONFERITORI, Italia
Grappoli di Aglianico

Tra le cronache del vino fatte spesso (ed a buona ragione) di numeri positivi e trionfali quando si parla di mercati, di lustrini e paillettes e glamour, con il nettare di Bacco diventato, in alcuni casi, tanto status symbol che investimento redditizio, ogni tanto, si fanno spazio anche delle vere e proprie criticità, che se nel mare magnum del settore possono sembrare marginali, in realtà per chi è coinvolto non lo sono affatto. Come per i 130 viticoltori conferitori di uva da Aglianico dell’areale di Paternopoli, Paternopoli, Montemarano e Castelfranci, in provincia di Avellino, che, ai primi di agosto, si sono trovati improvvisamente con le commesse annullate da una grande azienda, rimanendo, ad oggi, con 25.000 quintali di uve da raccogliere (la vendemmia della varietà nel territorio non inizierà prima di un mese, ndr) ma senza mercato, e quindi senza reddito che, in molti casi, è il reddito prevalente.
Una situazione che, in molti, hanno segnalato alla Cia - Agricoltori Italiani di Avellino, guidata da Stefano Di Marzo,
che ha recentemente incontrato una rappresentanza di vignaioli per affrontare la questione, che è economica e sociale, tanto che è stato coinvolto anche il Prefetto di Avellino, Paola Spena. Domani, in una conferenza stampa, saranno spiegati i dettagli della vicenda e illustrate possibili soluzioni. Ma intanto, ha spiegato Di Marzo a WineNews, in ballo ci sono 25.000 quintali di uve Aglianico rimasti improvvisamente senza mercato.
“Nel 2021 le quotazioni sono state, in media, di 100 euro a quintale, ed il rischio, oltre che la perdita del reddito per 130 famiglie, è che i prezzi delle uve del territorio crollino con una massa di prodotto così grande ad oggi senza mercato. Lo stato di crisi dei conferitori, inoltre, non deve produrre speculazione da parte di aziende disposte a comprare. Vogliamo vendere l’uva e conservare il posizionamento del trattamento economico degli anni precedenti”. Ma come se non bastasse, nei giorni scorsi, è arrivata anche la grandine.

“Siamo pronti a sostenere le ragioni dei viticoltori di Paternopoli, Montemarano e Castelfranci e ad affiancare quanti ne stanno sostenendo le ragioni. Le grandinate dei giorni scorsi hanno già messo in difficoltà i viticoltori che hanno subito danni ingenti e che ora rischiano la beffa di non riuscire a vendere le uve sfuggite alla tempesta. La Regione Campania provveda, con immediatezza, a eseguire i necessari sopralluoghi per giungere alla dichiarazione dello stato di calamità. Da parte nostra siamo pronti a sottoporre entrambi le questioni al Sottosegretario alle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, affinché si faccia carico di una criticità che rischia di mettere in ginocchio l’economia di intere comunità delle aree interne”, ha spiegato in una nota il coordinatore provinciale della Lega Avellino, Salvatore Vecchia.

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