É un vino frutto del sogno di un viticoltore di Procida, Biagio Lubrano Lavadera, appartenente ad lunga generazione di coltivatori isolani, che non voleva solo coltivare l’uva, ma anche produrre e imbottigliare il suo vino. Eppure l’unico modo era da sempre quello rivolgersi ad una cantina sulla terraferma, viste le regole vigenti. La svolta è arrivata grazie all’enologo Andrea D’Ambra, patron di Casa D’Ambra di Ischia e presidente Coldiretti Napoli, che ha accompagnato l’azienda Lubrano Lavadera a realizzare il primo vino Doc dell’isola, aggiungendo una nuova conquista nell’anno di “Procida Capitale della Cultura”.
Il vino, nato con la collaborazione di Michele Farro, titolare della cantina di Bacoli, e dell’agronomo Francesco Mattera, si chiama “Starza”, come la località in cui viene prodotto, uno dei luoghi in cui la vite è presente a Procida dai tempi delle incursioni dei Saraceni. L’uvaggio è per il 90% Falanghina Campi Flegrei e per il 10% uve di Levante, un vitigno autoctono, patrimonio di biodiversità dell’isola. Un prodotto di grande morbidezza, grazie alla mineralità del suolo vulcanico e all’esposizione alla brezza marina. La cantina Farro ha vinificato le uve provenienti dall’azienda di Francesco Lubrano Lavadera, dando vita così al primo vino di Procida nel rispetto della legislazione Doc Campi Flegrei.
“L’obiettivo finale - dichiara Lubrano Lavadera - è realizzare tutte le fasi produttive sull’isola e ampliare la superficie vitata, recuperando terreni sottoutilizzati. Una sfida dal grande valore ambientale, oltre che agricolo, in un’isola di soli quattro chilometri quadrati. Oggi stiamo impiantando vitigni autoctoni, puntando su una ulteriore valorizzazione”. La bottiglia è stata presentata in questi giorni, ma è il punto di arrivo di un progetto nato un anno fa in occasione del meeting “Procida Capitale dell’Agricoltura Eroica”, organizzato da Coldiretti Campania e dal Comune di Procida.
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