“Vino & Salute” è argomento delicatissimo, e più che mai centrale, di questi tempi. Intorno al concetto del sempre valido ed eterno concetto della “giusta misura”, che vale per qualsiasi cosa ingeriamo, intorno al vino si incardinano valori come la cultura, la storia, la tradizione, l’economia, la cura dei territori. Non di meno, il vino è anche, ed in parte minoritaria, alcol. E su questo si impone una divisione sempre più forte sotto la spinta di coloro che dicono che bere anche un solo bicchiere è rischioso e fa male, tout court, e che sostiene che, al contrario, bere vino con moderazione e misura sia benefico. Ed a supporto di tali posizioni contrapposte, ognuno porta dati, studi, analisi e così via. Ed il prevalere dell’una o dell’altra tesi, non ha conseguenze solo “filosofiche”, ma anche concrete, come dimostrano, per esempio, le recenti vicende in sede Unione Europea, che hanno visto il vino prima schivare, almeno temporaneamente, provvedimenti per inserire, ad esempio, gli “healt warning” in etichetta, come sui pacchetti di sigarette, e poi salvarsi all’ultimo momento dai tagli ai fondi per la promozione orizzontale, per esempio.
In ogni caso, a cercare di fare chiarezza, con una difesa ovviamente di parte, ma basata su contributi di scienziati e medici, sarà Assoenologi, con il simposio “Vino e salute, tra alimentazione e benessere”, di scena il 13 e 14 gennaio a Napoli, dove interverranno esperti italiani e stranieri per sviscerare il rapporto tra nettare di Bacco e vari aspetti della sfera legata alla salute, dalle malattie cardiovascolari al diabete, all’eros. Sul palco, oltre al presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, e al presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), il professor Luigi Moio, ci saranno, tra gli altri, Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di Medicina della Harvard Medical School, Vincenzo Montemurro, cardiologo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Cardiologia, Giorgio Calabrese, medico dietologo, Presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, Rosario Iannacchero, neurologo e presidente Società Italiana Studio Stroke, Francesco Cognetti, presidente Confederazione Oncologi Cardiologi ed Ematologi, e personaggi come i giornalisti Rosanna Lambertucci, da sempre attenta ai temi della salute, ed il vicedirettore Tg La7, Andrea Pancani.
“La realtà dei fatti ci conferma quotidianamente che il vino non teme niente e nessuno. Ed è pronto a dare battaglia a chi vorrebbe affossarlo in nome della salute o di quelle subdole lobby che strumentalmente vorrebbero imporre le loro bevande. Il vino non ha paura della crisi e nemmeno dei denigratori occasionali o di professione. Il vino non si fa intimorire, tantomeno dalle tante cassandre”, spiega, nell’ultimo editoriale della rivista Assoenologi, “L’Enologo”, Riccardo Cotarella, che aggiunge, tra le altre cose: “non dimentichiamoci che c’è chi in ambienti non estranei all’Unione Europea e all’Organizzazione Mondiale della Sanità, sta additando il vino come un prodotto cancerogeno. Un tema di cui ci stiamo ormai occupando quotidianamente e torneremo a farlo nel Simposio (che si concentrerà proprio su “vino e salute”). Assoenologi ha deciso di farsi capofila della resistenza, necessaria per ricacciare indietro questi folli attacchi che rischiano, prima o poi, di creare seriamente dei danni inestimabili al vino, patrimonio della nostra storia e tradizione culturale e gastronomica”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024