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MERCATO & FOOD

L’export agroalimentare firma nuovi record: +1,9% ad aprile con il vino “trascinatore”

Coldiretti: la Germania resta nel primo quadrimestre il principale mercato di sbocco. In crescita la Francia
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Un brindisi di vino (credits: Unsplash)

Nuovo record per le esportazioni alimentari dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato nel 2022. Un primato ottenuto grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio delle specialità italiane più venduti all’estero. A dirlo è l’analisi della Coldiretti, che evidenzia per l’alimentare un aumento dell’1,9% ad aprile sullo stesso mese del 2022, in controtendenza sul calo generale, che tocca il -5,4%.
Complessivamente, al primo quadrimestre del 2023, l’export alimentare, sottolinea la Coldiretti, è balzato del 10,5%, ben più della media. Ad essere cresciute di più, tra i principali Paesi, sono le esportazioni alimentari in Francia (+19%) davanti a Germania (+12%), Gran Bretagna (+12%) e Stati Uniti (+3%). A livello complessivo la Germania resta, comunque, nel primo quadrimestre il principale mercato di sbocco dell’alimentare con un valore di 2,6 miliardi davanti agli Stati Uniti con 2,1 miliardi che superano di misura la Francia, terza, con 2 miliardi. Risultati positivi anche nel Regno Unito (1,3 miliardi) che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit
.
Il “campione” dell’export tricolore si conferma il vino (qui i dati, analizzati da WineNews, sulle esportazioni nel primo trimestre, che hanno toccato 1,77 miliardi di euro, con una crescita del +3,8% https://winenews.it/it/primo-trimestre-2023-le-spedizioni-di-vino-italiano-al-38-per-177-miliardi-di-euro_499404/), davanti alla pasta ed agli altri derivati dai cereali, frutta e verdura fresche, seguite dall’ortofrutta trasformata, dall’olio extravergine di oliva e dai salumi. Un successo che è sotto attacco, secondo la Coldiretti, “dal terrorismo salutistico su vino e salumi, delle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, delle nuove norme sugli imballaggi e all’estremismo green con le fattorie equiparate alle grandi industrie inquinanti, fino al divieto della pesca a strascico fino al possibile l’arrivo dei prodotti artificiali”.
“Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni e alla crescita del Paese - ha affermato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - potrebbe essere nettamente superiore e per questo serve cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale ed agire sui ritardi strutturali dell’Italia sbloccando tutte le infrastrutture per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

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