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Francia, le nuove generazioni affossano i consumi di vino: calo del 25% entro il 2032

Cniv: dal 2010 al 2022 persi consumi per 4,7 milioni di ettolitri, e oggi i 18-35enni acquistano appena 13 bottiglie di vino l’anno
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Il futuro dei consumi di vino

I numeri sono chiari, e la tendenza di lungo corso lo è ancora di più: i consumi di vino, nei mercati storici, quelli dei Paesi produttori del Vecchio Continente, calano costantemente da decenni, e non sembra esserci alcun cambiamento di rotta all’orizzonte. Anzi, in Francia - come racconta il portale Vitisphere - secondo i dati del Comité National des Interprofessions des Vins à appellation d’origine et à indication géographique, nel 2034 si consumeranno tra i 4,5 ed i 6,4 milioni di ettolitri di vino in meno rispetto al 2022, per effetto combinato del cambiamento demografico (che provocherà un calo di 3,5 milioni di ettolitri, di cui 2 milioni per i soli vini rossi) e dei nuovi stili di vita (tra i 4,5 ed i 6,4 milioni di ettolitri in meno, per effetto del deconsumo in tutte le fasce di età).
Attualmente, i consumi di vino in Francia sono arrivati a 24 milioni di ettolitri, perdendo 4,7 milioni di ettolitri tra il 2010 ed il 2022, e nei prossimi anni si assisterà ad un ulteriore calo, del 17-25%, scivolando a 18-20 milioni di ettolitri nel 2034. Secondo un sondaggio del panel Kantar sui consumi domestici, solo i due terzi dei 18-35enni acquistano vino fermo, in maniera saltuaria ed eccezionale, per un acquisto medio annuo di appena 13 bottiglie, contro le 61 bottiglie acquistate dalle generazioni più vecchie.
“Il risultato può provocare uno shock, ma non dobbiamo distogliere lo sguardo”, avverte Bernard Farges, presidente Comité National des Interprofessions des Vins à appellation d’origine et à indication géographique, sottolineando “l’urgenza di una soluzione, perché il nostro potenziale produttivo è già sovradimensionato in alcuni territori, e lo sarà ancora di più se non facciamo nulla, se non cambiamo i nostri prodotti, se continuiamo a promuovere il vino come lo promuoviamo oggi”.
Tra le strade per il futuro c’è l’attrazione ai giovani, ma anche la presa in considerazione di un aumento dei consumi femminili. Secondo InterLoire, il 60% dei giovani consumatori sono consumatori di sesso femminile. “L’immagine tradizionalista associata al padre di famiglia che serve il vino è sostituita dall’immagine della donna emancipata, che sceglie di bere vino” indica la sintesi di 30 interviste realizzate per “Vin & Société” dall’Ifop - Istituto francese di sondaggio d’opinione, ritenendo che “le donne incarnano un sentimento di rinnovamento e innovazione per il vino: associare il vino all’uguaglianza di genere potrebbe aiutarlo a diventare più moderno”.

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