Le vendite di vino, da tempo, corrono anche online, un fenomeno che ha avuto un boom nei tempi del lockdown, ma che era qualcosa di concreto già da prima, sfruttando caratteristiche tipiche degli acquisti sul web: e quindi, velocità, comodità, disponibilità della scelta. Lo shopping online è sempre stato presente nelle vite dei nativi digitali, eppure, e questo può sorprendere un po’, non sono loro quelli che acquistano di più, riguardo al vino, in questi canali, e così è anche in Italia. Vero, i consumatori Millennials (e quindi i nati tra il 1981 e il 1996) saranno fondamentali per il futuro dell’e-commerce del vino ma non in questo momento secondo un recente studio dell’Iwsr (International Wine & Spirits Research), che fornisce dati e approfondimenti per l’industria delle bevande alcoliche.
Guy Wolfe, head of e-commerce insights Iwsr, ha rivelato al magazine Uk “The Drink Business”, che in realtà sono i bevitori più “anziani” a dominare gli acquisti di alcolici online, e questo in molte delle economie più ricche, spinti dalla loro crescente familiarità con la tecnologia digitale. “In Australia, Italia, Francia, Regno Unito e Spagna, ad esempio, i Boomers e la Generazione X rappresentano ora oltre il 60% degli acquirenti di vino online”. I Boomers sono i nati tra il 1946 e il 1964, e quindi ha un’età compresa tra i 60 e i 78 anni, mentre la Gen X è nata tra il 1965 e il 1980 (44-59 anni). Tuttavia, ci sono alcuni mercati in cui i consumatori più giovani guidano le vendite online. “I Millennials e la Gen Z in età legale rappresentano la maggior parte degli acquirenti in Cina (80%) e Brasile (64%)”, ha affermato Wolfe. Gli Stati Uniti, invece, si collocano proprio nel mezzo con il 43% degli acquirenti di vino online appartenenti ai Millennials, mentre il restante 57% delle vendite e-commerce effettuate da Boomer e Gen X. Ma le vendite di vino online, nel complesso, stanno calando a livello globale.
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