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LA CURIOSITÀ

I “Parlamenti” del G7 a tavola in Valpolicella, a Villa della Torre, gioiello di Marilisa Allegrini

I presidenti di Parlamenti e Camere Basse hanno brindato con i vini delle tenute della produttrice nella villa cinquecentesca, icona del territorio

Dopo il vertice dei capi di Governo del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, sotto presidenza Italia, in luglio, sono ripresi le diverse sessioni di lavoro settoriali dei primi 7 Paesi industrializzati del mondo. E in attesa del G7 su “Lavoro e Occupazione” (11-13 settembre a Cagliari), quello sulla Cultura (dal 19-21 settembre a Napoli e Pompei) e quello dell’Agricoltura (a Siracusa), i vertici di Parlamenti e Camere basse dei 7 Paesi (Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, oltre ovviamente all’Italia), riuniti a Verona, nei giorni scorsi, hanno brindato all’eccellenza del made in Italy a Villa della Torre, gioiello architettonico della Valpolicella, e dimora cinquecentesca, acquistata e restaurata da Marilisa Allegrini, produttrice di vino e Cavaliere del Lavoro. Accompagnati dal presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, i presidenti partecipanti al G7 hanno così lasciato il centro della città per raggiungere il cuore della Valpolicella e far visita ad uno dei più importanti monumenti del Rinascimento Italiano, opera dei maestri Giulio Romano, Michele Sanmicheli e Giovanni Battista Scultori e delle loro scuole. Un luogo, Villa della Torre, che sotto la guida di Marilisa Allegrini, negli anni, soprattutto in tempo di Vinitaly, ha ospitato grandi nomi della politica italiana ed internazionale, da Matteo Renzi, quando era Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, a Nancy Pelosi, speaker della Camera Usa fino al 2023, a Valery Biden, sorella dell’allora vice ed oggi ex presidente degli Usa, Joe Biden, solo per fare degli esempi.
“È una grande emozione e siamo grati della fiducia accordataci” - commenta Marilisa Allegrini, che oltre ad un complesso visitabile, una cantina e un luxury wine & art relais ha fatto di Villa Della Torre anche il quartier generale del suo gruppo di famiglia - “questa Villa, che per noi è casa, rappresenta quel patrimonio culturale italiano che tutto il mondo ci invidia e che è nostro compito diffondere, mostrare e raccontare. Dobbiamo esserne fieri e giusti portavoce. Accogliere la delegazione del G7 è davvero motivo di grande orgoglio. Mi auguro che il fascino e le suggestioni che questo luogo racchiude, di cui noi in famiglia siamo innamorati, abbiano conquistato il cuore e l’anima di tutti i partecipanti al pranzo odierno”.
Protagonisti, ovviamente, sono stati anche i vini del Gruppo Marilisa Allegrini. Da quelli di Poggio al Tesoro, a Bolgheri (Solosole e Cassiopea) e di San Polo, a Montalcino (Rosso di Montalcino), oltre a quelli della Valpolicella, ovviamente, di Villa Della Torre per Palazzo Te, Camera di Amore e Psiche, Lugana Doc 2021, Villa Della Torre per Palazzo Te, Camera dei Giganti Valpolicella Classico Superiore Doc 2020, Villa Della Torre Amarone della Valpolicella Classico Docg 2019, Poggio Al Tesoro e Teos It 2016. “È una scelta che abbiamo fortemente consigliato, ma che è stata subito accolta con favore. Il lavoro svolto con la Fondazione Palazzo Te e con il direttore Stefano Baia Curioni, a cui teniamo moltissimo - commenta la scelta dei vini Caterina Sofia Mastella Allegrini, direttrice marketing e comunicazione Villa Della Torre - ci permette di unire due luoghi straordinari con l’obiettivo di aumentarne la conoscenza. È una felice alleanza come amiamo spesso definirla. Al termine del pranzo tutti gli ospiti hanno poi ricevuto in dono una bottiglia di Camera dei Giganti, con l’augurio che Palazzo Te e Villa Della Torre varchino i confini nazionali e siano presenti sulle tavole dei Paesi appartenenti al G7”. “Ancora una volta, la collaborazione tra Palazzo Te e Villa Della Torre si conferma essere un’occasione preziosa per unire storie diverse, diverse culture e una sola arte di vivere. I nostri territori, i patrimoni culturali e le competenze produttive si uniscono e insieme si aprono al mondo mostrando e stimolando una nuova sensibilità estetica di cui l’Italia è, e deve essere, esclusiva portavoce”, dichiara Stefano Baia Curioni, direttore Fondazione Palazzo Te.

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