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LA VISIONE

Il presente ed il futuro del vino nella “dichiarazione ministeriale” firmata dai Paesi Oiv

La valorizzazione e la tutela del settore dal punto di vista economico, sociale e ambientale tra gli obiettivi principali condivisi
ANNIE GENEVARD, CONGRESSO MONDIALE DELLA VIGNA E DEL VINO, DICHIARAZIONE MINISTERIALE, DIGIONE, FUTURO, JOHN BARKER, LUIGI MOIO, MINISTRI DELL'AGRICOLTURA, OIV, Mondo
A Digione, in Francia, il “Ministerial Meeting” by Oiv

Il riconoscimento, per l’ennesima volta, del valore del settore vinicolo per economia, società e cultura, ma anche delle grandi sfide che la viticoltura mondiale sta affrontando, “climate change” in testa, ma anche il calo dei consumi, e non solo; la valorizzazione del lavoro di collaborazione tra Paesi, e tra enti sovranazionali per continuare a valorizzare e far prosperare un settore che, solo in Europa (responsabile della produzione di ben oltre la metà del vino mondiale, ndr), genera 130 miliardi di euro di Pil (Prodotto Interno Lordo), e dà lavoro a 3 milioni di persone (dati Pwc per Ceev, il Comitato che riunisce le imprese vinicole Ue, ndr). Sono i punti cardinali della “Dichiarazione Ministeriale” firmata da 37 rappresentanti presenti su 50 dei Paesi Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, guidata dal professor Luigi Moio, che, nell’anno del Centenario (1924-2024), ha riunito (come già fatto in Italia, in Franciacorta, ad aprile 2024) i rappresentati dei Governi dei Paesi produttori di vino, dal 10 al 13 ottobre, a Digione, inaugurando la nuova sede Oiv e lanciando i lavori del Congresso Mondiale della Vigna e del Vino n. 45 (14-18 ottobre).
Promuovere la sostenibilità del settore nelle sue tre componenti: economica, sociale e ambientale; promuovere il “Patrimonio Mondiale della Vite e del Vino” e i suoi aspetti storici, culturali, umani, sociali e ambientali; sottolineare il ruolo dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino nell’informare le decisioni in materia di sanità pubblica e in particolare nella lotta contro il consumo eccessivo di alcol; contribuire alla diffusione e alla promozione del lavoro dell’Oiv ai vari livelli decisionali, nazionale, regionale e internazionale: ecco gli obiettivi della dichiarazione, riportata integralmente dal Ministero dell’Agricoltura francese che, sotto la guida della Ministra Annie Genevard, ha ospitato i lavori. A firmare il documento le rappresentanze di Albania, Germania, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Cile, Cipro, Croazia, Spagna, Francia, Georgia, Grecia, Ungheria, India, Italia (non presente il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, così come in Italia, al primo “meeting” in Franciacorta, non fu presente quello di Francia, con il Belpaese rappresentato dal Sottosegretario Patrizio La Pietra, ndr), Lussemburgo, Malta, Marocco, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Regno Unito, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Ucraina ed Uruguay.
“Accogliamo con grande favore questa storica dichiarazione: si tratta di un’espressione essenziale di sostegno all’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) e al settore vitivinicolo in un momento cruciale. L’alto grado di consenso attorno al tavolo illustra la fiducia nella scienza e nella cooperazione, che è stata al centro dell’Oiv per 100 anni. I Ministri hanno riconosciuto pienamente il valore del settore vitivinicolo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale”, ha commentato il dg Oiv, John Barker. Che ha aggiunto: “guardando al futuro, i firmatari hanno riconosciuto le sfide che il settore vitivinicolo deve affrontare: sostenibilità e cambiamenti climatici, cambiamento dei modelli di consumo e incertezza del contesto commerciale internazionale. I Ministri sono stati unanimi nel riconoscere l’importanza della sostenibilità per il vino, per l’uva e per i prodotti vitivinicoli, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Hanno ribadito l’importanza della cooperazione e della condivisione delle conoscenze per promuovere l’innovazione. È emerso un forte consenso tra i Paesi membri sull’importanza di una cultura del vino inclusiva e globale. Allo stesso tempo, i Ministri hanno riconfermato il loro impegno nei confronti dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino e l’importanza dei suoi lavori scientifici nell’informare e guidare il settore e nel favorire l’armonizzazione internazionale. A questo proposito, siamo lieti che sia stata sottolineata la necessità di perseguire e rafforzare la collaborazione con altre organizzazioni internazionali. La dichiarazione Oiv dà un grande slancio nel momento in cui entra nel suo secondo secolo di vita e rafforza il suo nuovo piano strategico che sarà adottato nella prossima assemblea generale del 18 ottobre”. Rilanciando così il lavoro per il prossimo secolo di un organismo fondamentale, per il vino, come l’Oiv, che oggi riunisce 50 Paesi che rappresentano il 75% del vigneto mondiale, l’87% della produzione, ed il 71% dei consumi di vino a livello globale.

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