Secondo le stime, ormai aggiornate a qualche anno fa, di Maureen Downey, fondatrice di “Chai Vault”, tra le più esperte autenticatrici di vino al mondo, si può ipotizzare che ben una bottiglia su cinque, nel mondo, ad ogni livello, sia contraffatta in qualche misura, e che, solo nel segmento dei fine wine, il giro d’affari dei falsi tocchi i 15 miliardi di dollari all’anno. E, non a caso, per esempio, nel mondo delle grandi aste, ha preso sempre più piede la formula dell’“ex cellar”, con le bottiglie in arrivo direttamente dalle cantine di produzione o dai magazzini dei wine merchant ufficiali e riconosciuti. Un mondo, quello della contraffazione, sempre più complesso, dove a fare notizia sono i grandi falsari, come raccontano le vicende, per esempio, del “Dr. Contì”, Rudy Kurniawan, ma anche le cronache, come quella della truffa scoperta, nei giorni scorsi, dai Carabinieri di Torino, insieme alla polizia francese e all’Europol, che ha colpito grandi vini francesi falsificati e rivenduti anche a 15.000 euro a bottiglia.
Ma, al netto del fatto che nessun settore e nessun canale è mai sicuro al 100%, diversi operatori di mercato, sentiti da WineNews, in questi giorni, hanno sottolineato come, in questi anni, si siano moltiplicati canali non ufficiali, soprattutto (ma non solo) on line e digitali, che, tra società opache o anche tra privati, propongono il “grande affare”, ma con rischi elevatissimi per chi tenta la sorte. Una specie di “mercato grigio”, se non propriamente nero, di grandi etichette o presunte tali, dove è difficile sia verificare l’autenticità dei vini prima di acquistarli, che (ancora di più) recuperare eventuali somme di denaro una volta scoperta la truffa.
Logica e buon senso, quindi, consigliano, soprattutto quando si cercano bottiglie molto costose e difficili da trovare, di avere pazienza e di rivolgersi a wine merchant, enotecari e distributori ufficiali, che possono garantire l’originalità (ma anche il corretto stato di conservazione) delle bottiglie in questione. Un po’ come avviene per l’arte, quando per acquistare opere importanti, ci si affida a galleristi riconosciuti, certificati e specializzati, con opere archiviate e autenticate. Altrimenti, si può sempre tentare la sorte, ma ricordando un vecchio adagio: “il banco vince sempre”.
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