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DATI

Cantina Italia: nelle aziende del Belpaese 65,5 milioni di ettolitri di vino a gennaio 2023

Il 51,6% del vino in giacenza è Dop, il 27,3% a Igp. Ci sono 20 denominazioni su 526 che contribuiscono al 59,3% del totale delle scorte
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Leggero aumento per le giacenze di vino rispetto al 2022 (ph. Pexels) 

Al 31 gennaio 2023, negli stabilimenti enologici italiani, sono presenti 65,5 milioni di ettolitri di vino: sul 31 gennaio 2022 si osserva un valore delle giacenze superiore del +5,7%. Ecco i numeri di “Cantina Italia”, l’ultimo report redatto dall’Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei Registri telematici del vino. Oltre al vino, nelle cantine ci sono 7,8 milioni di ettolitri di mosti e 537.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). Sulla stessa data 2022, il dato risulta pressoché invariata la giacenza dei mosti (-0,9%), mentre c’è un netto calo per i vini in fermentazione (-15,0%). Se si confrontano i dati con quelli del 31 dicembre 2022, le giacenze sono leggermente superiore per i vini (+0,8%) e in calo sia per i mosti (-20,1%) che per i Vnaif (-78,2%).
Ma dove si trova fisicamente il vino in Italia? Il 54,5% è detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente il 23,9% del vino nazionale (15,6 milioni di ettolitri), soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10,4%) e Verona (8,0%). A seguire la Puglia con il 12,8% (8,3 milioni di ettolitri), l’Emilia Romagna con l’11,4% (7,4 milioni di ettolitri), Toscana con il 9,1% (5,9 milioni di ettolitri), Sicilia con l’8,2% (5,3 milioni di ettolitri), Piemonte con il 7,1% (4,6 milioni di ettolitri), Abruzzo con il 6,2% (4 milioni di ettolitri), Trentino Alto Adige con il 4,1% (2,6 milioni di ettolitri), Friuli Venezia Giulia con il 4,1% (2,6 milioni di ettolitri), Lombardia con il 3,8% (2,5 milioni di ettolitri), e le altre Regioni con il 9,2%.
Il 51,6% del vino detenuto è Dop, con una quantità leggermente superiore per i vini bianchi (49,3%). Il 27,3% del vino è Igp, con prevalenza del rosso (57,6%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,2% del totale. Il restante 19,9% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate; infatti, le prime 20 denominazioni contribuiscono al 59,3% del totale delle giacenze di vini a Ig. Scorrendo il report, si scopre, o meglio si conferma, che, per i vini a denominazione (Dop e Igp), gli stock maggiori riguardano il Prosecco Doc, che vale l’11,4% e 5,8 milioni di ettolitri, seguito da Puglia (5,8% e 2,9 milioni di ettolitri), Sicilia (4,1% e 2,1 milioni di ettolitri), Terre Siciliane (3,8% e 1,9 milioni di ettolitri), Salento (3,7% e 1,8 milioni di ettolitri), Delle Venezie (3,5% e 1,8 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,3% e 1,7 milioni di ettolitri), Igt Toscana (3,2% e 1,6 milioni di ettolitri), Veneto (2,8% e 1,4 milioni di ettolitri), Chianti (2,6% e 1,3 milioni di ettolitri), Rubicone (2,3% e 1,2 milioni di ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,8% e 947.00 ettolitri), Emilia o Dell’Emilia (1,7% e 874.000 ettolitri), Chianti Classico (1,7% e 856.00 ettolitri), Provincia di Verona o Veronese (1,4% e 737.000 ettolitri), Terre di Chieti (1,3% e 662.000 ettolitri), Trentino (1,2% e 630.00 ettolitri), Primitivo di Manduria (1,2% e 626.000 ettolitri, Soave (1,2% e 617.000 ettolitri), Franciacorta (1,1% e 592.000 ettolitri), altre Dop/Igp (40,7% e 21 milioni di ettolitri).

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