Castello Bonomi sta a buon diritto nell’elite della spumantistica di Franciacorta. Merito di una famiglia (i veneti Paladin), di un progetto centrato e di un gruppo di professionisti di primo piano, che ha saputo accompagnare le legittime ambizioni della proprietà. A partire, solo per fare un esempio, dalla consulenza del professore di viticoltura Leonardo Valenti dell’Università di Milano. Un approccio e una visione moderna, dunque, che non deve tuttavia far dimenticare le radici della tenuta e l’importanza del luogo. Terra di abbazie e di priorati, la zona morenica delimitata dai monti Orfano, Alto e dalle colline del Lago d’Iseo, sale alla ribalta per la sua produzione vinicola a fine Ottocento, mentre il Castello prende il nome dall’edificio liberty di Antonio Tagliaferri. Oggi, la superficie viticola è di 24 ettari, per una produzione di 100.000 bottiglie annue. Molti, i vini prodotti, tra cui è ovviamente ampia la selezione dei Metodo Classico. Tra questi, il Cru Perdu Riserva 2009 è davvero molto interessante. Una bottiglia di carattere, vivace e fragrante al naso, dove primeggiano di pasticceria, di scorza d’arancio, e floreali, simili ai petali di rosa appassiti. E in bocca? I fiori e gli agrumi ci sono anche qui, ben sostenuti da un nerbo acido che spinge la polpa in profondità. Finale ammandorlato, ad anticipare una lieve sensazione balsamica di rosmarino.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024