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ASTE

Cresce l’interesse dei collezionisti del mondo per i vini italiani. L’Asta di Gelardini & Romani

Ad Hong Kong realizzati 550.000 euro con un catalogo quasi tutto italiano. Al top il Barolo di Bruno Giacosa (3.000 euro a bottiglia)
ASTE, GELARDINI & ROMANI, VINO ITALIANO, Mondo
Il Barolo di Bruno Giacosa top lot all'asta Gelardini & Romani a Hong Kong

I vini italiani da collezione continuano, passo passo, a crescere nei mercati internazionali. Come quello di Hong Kong, una delle piazze più importante per le aste enoiche, dove a testimoniare la crescita del Belpaese enoico nella considerazione dei collezionisti è anche l’ultima asta di Gelardini & Romani Wine Auction, unica realtà italiana attiva sui mercati esteri, con con un catalogo quasi 100% made in Italy, ha raccolto 550.000 euro nella “The Collector’s legacy sale”.
Dove i due top lot, pagati 6.000 euro, sono firmati entrambi Bruno Giacosa: uno da tre bottiglie di Barolo Riserva Collina Rionda 1990, e uno da due bottiglie di Barolo Riserva Collina Rionda 1989. “Ed il prezzo di 3.000 euro a bottiglia, pagato per il 1989 da un collezionista locale, è un record assoluto per una bottiglia da 0,75 litri, di vino italiano, in un’asta internazionale”, commenta a WineNews Raimondo Romani.

Tra i top lot, al n. 2 quello da tre bottiglie di Echezeaux Domaine de la Romanée Conti 2005 aggiudicato a 5.250 euro, e quello da nove bottiglie di Brunello di Montalcino Soldera 1978 a 5.000 euro. Al primo posto, per incremento, con un + 240% su base asta, si è invece piazzato il lotto composto da 9 bottiglie di Brunello di Montalcino Baricci del 1990, seguito al secondo posto da un lotto dell’Etna composto da 7 bottiglie di Serra della Contessa delle cantine Benanti, di varie annate, con un +208%, e al terzo quello che il top lot assoluto, quello di Giacosa, a 204%.
“Questi risultati confermano la crescente preferenza per vini territoriali e fortemente identitari come Nebbiolo, Sangiovese e Nerello Mascalese per l’Italia e Pinot Nero per la Francia, da parte dei collezionisti che qui, in Asia, hanno sempre anticipato ed in parte orientato i gusti del grande pubblico” commenta ancora Romani.

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