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Mangiare per vincere, e la speranza è che il presidente Usa faccia passi in avanti per curare i danni a clima e ecologia del mondo, ma anche per ridurre la cattiva gastronomia … Nel Collio la vendemmia è un affare di famiglia
di Carla Capalbo

- Mangiare per vincere ...

Anni fa ho scritto un articolo per il “Daily Telegraph” su cosa mangiano i piloti di Formula Uno per mantenersi in quell’incredibile stato di forma. I risultati furono interessanti: le loro diete sono strettamente controllate - di solito da team di ferrei nutrizionisti austriaci - per mantenere i piloti magri, in forza ed emotivamente stabili. Infatti, le uniche volte in cui è concesso loro di mangiare carne rossa, è quando il team manager vuole che nelle loro performance mettano un po’ più di aggressività.

Altrimenti la loro dieta consiste in muesli che si bruciano lentamente per colazione, pesce magro o pollo con verdure per pranzo, e una piccola porzione di pasta per cena, con varie bevande energetiche e snak per dar loro la carica durante il giorno.

Questa estate, mentre guardavo alcune gare delle Olimpiadi, mi sono chiesta cosa mangino gli atleti olimpici, e come vengono allenati e programmati per essere performanti al massimo durante questi eventi sportivi.

Come quelli che amano nuotare a lungo (sebbene non a grandi velocità), ero particolarmente incuriosita dal caso di Michael Phelps, il fenomeno americano che ha vinto più medaglie d’oro di ogni altro campione Olimpico. Phelps sembra essere in parte uomo e in parte pesce, dalle analisi che hanno fatto sull’ergonomia e sulla forma del suo corpo. E alla fine, è cosi, fino a quando arrivi a scoprire ciò che mangia ogni giorno, quando si rivela essere un ragazzo tutto americano.

Sono rimasta scioccata nello scoprire che, lontano dall’essere gestito da un dietista, Phelps si nutre con un volume di cibo con il quale solo Elvis Presley nei suoi ultimi anni avrebbe potuto competere: 12,000 calorie di amidi bianchi (incluso un chilo e mezzo di pasta al giorno), zuccheri e cibi con un alto tasso di colesterolo, senza una traccia di verdure o alimenti salutari. Qualcuno sa cosa si può fare per introdurlo al cibo “reale”?

In un altro grande evento mediatico dell’autunno americano, la campagna elettorale, non si parla né di nutrizione né di cibo migliore per i bambini degli Stati Uniti.

La speranza è che il prossimo presidente non solo faccia passi in avanti per curare i danni al clima e all’ecologia del mondo, ma anche per ridurre il cibo-spazzatura e la cattiva gastronomia che così tanta gente è costretta ad inghiottire a causa della povertà, dell’ignoranza e della mancanza di alternative.


- Nel Collio Goriziano la vendemmia è un affare di famiglia ...

È di nuovo tempo di vendemmia e nel Collio Goriziano il Tocai e la Ribolla aspettano di essere raccolti. Qui, nelle piccole e medie aziende, è tutto fatto “in famiglia”: non ci sono gruppi di extracomunitari o lavoratori stagionali sugli autobus ogni mattina. Qui le squadre sono di 8-10 persone, delle quali la maggior parte sono membri della famiglia o amici che vengono ogni anno dalla Slovenia per fare lavorare insieme.

C’è un atmosfera di “cameratismo” tra i filari e a tavola per pranzo sotto i portici decorati, con la tovaglia a quadretti bianchi e rossi, dove il cibo spesso viene dall’orto di famiglia ed è cucinato dalla madre del padrone di casa. Il vino viene passato a giro per la tavola perché tutti lo assaggino: è sia la ragion di essere di questo stare insieme, e anche il suo silenzioso protagonista.

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