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Felline, Doc Primitivo di Manduria 2016

Vendemmia: 2016
Uvaggio: Primitivo
Bottiglie prodotte: 100.000
Prezzo allo scaffale: € 12,00
Proprietà: Gregory Perrucci
Enologo: Cosimo Spina
Territorio: Puglia

Se si dovesse pensare a una cantina che ha fatto di Manduria e del suo Primitivo una bandiera coloratissima e sempiternamente sventolante (anche se, a dirla tutta, ormai di bravissime ce ne sono molteplici), certamente questa avrebbe buone possibilità di venire in mente fra le prime: almeno a chiunque fosse sufficientemente addentro alle dinamiche territoriali che hanno poi portato al conclamato successo odierno di un vitigno che (senza enfasi) fa storia a sé nel panorama nazionale, per oggettivi dati storici e condivisi riscontri organolettici. Uno studio sull’uva che ne vede però coinvolte altre autoctone lì radicate, quali Verdeca, Susumaniello o Negroamaro, anche grazie alle possibilità dell’azienda: capace di oltre cento ettari vitati e più di ottocentomila bottiglie, frutto del lavoro coordinato nei vigneti da Salvatore Mero e successivamente supportato enologicamente da Cosimo Spina. Ovviamente, quindi, visti i numeri consistenti, varietà stratificate di suoli e sottosuoli così come di diversi sistemi di allevamento: dal cordone speronato all’alberello, almeno dove tradizionalmente concepito per il primitivo. Questo 2016, proveniente da vendemmia praticata su terra rossa, muove concentrato all’occhio e con ricordi speziati, di caffè e di piccoli frutti rossi in confettura: seguiti da un assaggio potente e sostenuto, ma al contempo scattante e di beva dinamica.

(Fabio Turchetti)

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