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Frescobaldi raddoppia il suo progetto per Gorgona. Iniziati i lavori per piantare un nuovo ettaro di vigneto, curato dai detenuti dell’ultima isola carcere italiana, sotto la supervisione della storica griffe del vino toscano

Italia
Lamberto Frescobaldi nel vigneto sull’Isola di Gorgona

Prosegue, anzi raddoppia, il progetto sociale “Frescobaldi per Gorgona”: nell’ultima isola carceraria italiana, sono iniziati i lavori di ampliamento del piccolo vigneto curato direttamente dai detenuti, sotto la guida attenta di Lamberto Frescobaldi. Un nuovo ettaro di Vermentino si aggiunge a quello già in produzione, che ad oggi ha regalato tre vendemmie, ed un numero selezionatissimo di bottiglie numerate, dalle 2.700 del 2012 alle 3.200 della vendemmia 2014, di vino bianco a base di uve Ansonica e Vermentino, il “Gorgona”.
“Bottiglie ricercatissime - racconta a WineNews Lamberto Frescobaldi, alla guida della storica griffe fiorentina del vino - che ci chiedono da ogni parte del mondo. 1.800 di queste abbiamo infatti deciso di destinarle all’Italia e il resto per l’export, perché abbiamo richieste da ogni parte del mondo”. L’obiettivo del progetto “Frescobaldi per Gorgona” è dare ai detenuti la possibilità di imparare il mestiere del viticoltore e di fare un’esperienza professionale concreta in vigna, sotto la supervisione degli agronomi e degli enologi dell’azienda toscana. La Marchesi de’ Frescobaldi, infatti, ha ottenuto il permesso per avere in affitto le vigne dell’isola per 15 anni, ed il progetto di collaborazione tra la storica casa vinicola toscana e il penitenziario dell’isola Gorgona, è iniziato due anni fa, e prosegue oggi sotto l’occhio vigile del direttore dell’istituto Carlo Mazzerbo.
Una piccola cantina posta all’interno del carcere permette di effettuare direttamente in loco gran parte delle operazioni di vinificazione e affinamento, e solo una volta pronto il vino viene trasportato, all’interno di barrique, in continente, e imbottigliato dalla Marchesi de’ Frescobaldi. Attualmente nella vigna della Gorgona lavorano, con una certa rotazione, sei dei settanta detenuti che abitano l’isola. “Anche questo secondo ettaro di vigna - sottolinea Lamberto Frescobaldi - ha uno scopo profondo, coinvolgente ed educativo per i detenuti. È un modo per insegnargli un mestiere e dargli anche qualcosa a cui pensare per portare la mente altrove. Con questo nuovo ettaro puntiamo a portare, nei prossimi anni, la produzione a 6.000 bottiglie, che raccontino l’unicità di questo punto ma anche l’eccellenza italiana. È la dimostrazione che in Italia facciamo delle cose uniche. Del resto l’amore e l’attenzione per questa vigna è tale che per vendemmiare un solo ettaro di vigneto ci abbiamo impiegato 45 giorni, una vera e propria raccolta grappolo per grappolo - conclude Lamberto Frescobaldi - anche per insegnare in maniera approfondita questo mestiere ai detenuti”.

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