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Gavi, dolci terre e terre cortesi
di Bernardo Lapini

Neanche un’ora di auto dal centro di Torino e dal Duomo di Milano (uscita di Novi Ligure sulla bretella autostradale che unisce la A7 con la A26 Torino-Genova Voltri), Novi merita una sosta per la cioccolata e per l’acquisto della tipica focaccia Igp croccante: molti i forni da Cattaneo al Forno dell’Antica Ricetta, salita Maina 1, e per la farinata, Il Banco di via Monte di Pietà 5, sempre in città. Proseguendo per la strada verso Gavi si superano i saliscendi collinari che caratterizzano le terre cortesi, vigneti a destra e sinistra in filari curati: a sinistra, si incontrano Villa La Marchesa (tel. 0143/743362) per degustazioni di Gavi, visite alla azienda e per prenotare il bed & breakfast), Podere il Saulino (tel. 0143/743174, per acquisti) e Villa Marchesi Raggio, con un parco immenso e cintato da alte mura.
Merita la deviazione a Rovereto per visita e acquisti alla Tenuta La Scolca (tel. 0143/682176) della famiglia Soldati - Mario Soldati era solito scrivere sotto i tigli secolari del viale - dove esattamente 30 anni fa nel luglio del 1974 venne dettato il disciplinare di produzione del Gavi, oggi uno dei pochi vini italiani che si fregiano della docg. La trattoria Possenti di Rovereto (tel. 0143/682147) cucina a meraviglia i famosi ravioli nel brodo di Gavi. Proseguendo l’itinerario, denominato delle ville e delle vigne, e superato il paese di Gavi, prima si arriva alla Tenuta Morgassi (tel. 0143/642007, per acquisti e visite) e poi verso il passo della Bocchetta - quello che il campionissimo Fausto Coppi, novese di nascita, faceva anche 20 volte al giorno avanti e indietro - si può sostare per una merenda al ristorante La Filanda (tel. 010/9601137) per la degustazione di un buon Gavi, abbinato ai tomini di formaggio fritti della Val Borbera.
Per riprendere l’autostrada A7 a Serravalle Scrivia si prende la strada di Monterotondo, dove si incontrano altre cantine per degustazioni e acquisti come la Tenuta Valditerra (tel. 0143/321451). Per la cena c’è il ristorante Il Cortese (tel. 0143/329910) nel Relais 4 stelle Hotel Villa Pomela (tel. 0143/61191), una sontuosa dimora del XIX secolo immersa in un parco tranquillo posta sulla strada di fondovalle che unisce Novi Ligure a Serravalle, vicino al museo intitolato a Fausto Coppi.

Il Gavi, terre cortesi in festa per i 30 anni di doc
Sulle colline di Alessandria, territorio eletto per la produzione di uno dei grandi vini bianchi tranquilli italiani, si sono festeggiati quest’anno i 30 anni della doc Gavi e i 6 anni di docg. Ma non solo, i sacri testi e le storie del mondo rurale, raccontano che nei primi anni del secolo scorso (1904/1905) furono impiantati i primi vigneti di sola uva Cortese, cioè l’unico vitigno utilizzato per produrre il vino Gavi.
Nelle etichette il nome di vitigno non c’è, perché la denominazione geografica di Gavi, è sinonimo di uva Cortese in purezza e identifica il vino ottenuto negli 11 comuni dell’appennino piemontese. Giampietro Comolli, enologo ed esperto di marketing territoriale, e direttore di Terre Cortesi del Gavi, un giovane consorzio di 70 imprese vitivinicole impegnate nella tutela e valorizzazione del patrimonio e nella creazione del distretto produttivo, lancia la sfida: “Gavi è la patria di un vitigno nobile italiano, come il Cortese, che può dare un grande vino di pregio, come in Francia Sancerre è riconosciuta la patria del Sauvignon. Entrambi ideali come aperitivo e happy hour, perchè dal gusto inconfondibile, accattivante e ottimo con tanti piatti”.
Il Gavi ha tutte queste caratteristiche, è un vino con sapori di mandorla e pietra focaia, oltre che di delicati sentori floreali con un retrogusto inconfondibile di cedro e pompelmo che si sposa meravigliosamente con le formagelle o tomini vaccini sciolti in padella della Val Borbera e con la inconfondibile focaccia di Novi Ligure. Un classico menù della cultura mediterranea.

Bernardo Lapini

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