Questo vino bianco incarna perfettamente l'incapacità (e l'inutilità) di scindere un vino dalla sua provenienza e dagli intenti di chi l'ha fatto. A Gorgona - isola carceraria dove Frescobaldi e l'Istituto di Pena condividono un progetto di rieducazione dei detenuti legato alla vite e al vino - si respira la stessa aria che si respira all'Elba: c'è la stessa macchia mediterranea profumata, gli stessi colorati edifici arrampicati, la stessa luce accecante e lo stesso inesorabile iodio, che travolge ogni lato di quei 223 ettari di ferrosa roccia vulcanica metamorfica. Eppure, una volta scesi a terra, è nettamente percepibile come ogni azione ivi commessa sia intrisa di significato; come il tempo sia sospeso; come sia labile l'equilibrio che separa il bisogno di serenità e speranza dal senso di gravità e serietà che un carcere deve mantenere. In questa fragile complessità umana, nasce il bianco Gorgona, arrivato alla decima annata. 10 vini simili fra loro grazie al microclima stabile di cui gode ogni isola e che permette una continuità fra annate (qui sostenuto da una vinificazione semplicissima) difficilmente riscontrabile sulla terraferma. L'annata 2021 ha concesso un vino stratificato, colmo di fiori e frutta bianca, aromatiche maremmane, cera d'api e un tocco di vaniglia, che in bocca s'impone di sale e agrumi, cedendo riluttante alla morbida dolcezza dei fiori di acacia e caprifoglio nel finale.
(ns)
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