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LA GRIFFE

Grattamacco, Doc Bolgheri Rosso 2021

Vendemmia: 2021
Uvaggio: Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Sangiovese, Petit Verdot
Bottiglie prodotte: 108.000
Prezzo allo scaffale: € 30,00
Proprietà: Claudio Tipa, Maria Iris Tipa Bertarelli
Enologo: Luca Marrone
Territorio: Bolgheri

Quando si parla di Bolgheri si pensa immediatamente ad un’areale che ha avuto un rapido e notevole sviluppo. La Doc arriva nel 1994 ma, come sappiamo, l’enologia qui era approdata negli anni Sessanta del secolo scorso, da subito contraddistinguendosi per l’utilizzo dei vitigni internazionali. Grattamacco, che sorge tra Castagneto Carducci e Bolgheri, è stata una delle cantine pioniere di questo lembo di costa toscana, nascendo nel 1977 (secondogenita solo alla Tenuta San Guido), grazie a Piermario Meletti Cavallari, che si trasferì da Bergamo a Castagneto Carducci, come tanti “non toscani” fecero allora e negli anni successivi. Grattamacco, il cui nome rimanda ai residui ferrosi (“macco”) grattati, appunto, durante la lavorazione del minerale fin dall’epoca etrusca restando poi nei terreni, è stata dunque una delle cantine pioniere della Doc Bolgheri. Diventata uno dei fiori all’occhiello del gruppo Collemassari, dai suoi 29 ettari a biologico – posti ad un’altezza media sul livello del mare di 150 metri e composti da suoli che alternano limo, sabbie rosse, flysch calcarei-marnosi e sabbie, dove sono allevati Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot, Cabernet Franc, Petit Verdot e Vermentino – oggi escono un po’ più di 120.000 bottiglie di alto livello. Nel 2001 Maurizio Castelli, enologo sia di Collemassari che di Grattamacco, fece conoscere a Claudio Tipa Piermario Meletti Cavallari, allora proprietario dell’azienda bolgherese. L’immediata stima reciproca rese possibile prima la gestione, nel 2002, e poi l’acquisizione, nel 2007. Oggi Grattamacco rappresenta uno dei poli dell’eccellenza produttiva del Gruppo Collemassari che trova, oltre ai vini ottenuti nel Montecucco, l’altro centro d’elezione tra le colline di Montalcino con l’azienda Poggio di Sotto (oltre che un intreccio a stretti nodi marini con la vela agonistica). Grattamacco è senz’altro un’azienda a chiara vocazione rossista, ça va sans dire (ma che sa fornire anche sul versante bianchista un’etichetta degna di nota, grazie alle doti del Vermentino allevato sulla costa), ma senza scomodare le etichette apicali dell’azienda, il suo Bolgheri Rosso 2021, ci pare un vino decisamente ben riuscito. Sarà per la versatilità del suo articolato uvaggio oppure per la permanenza in legno relativamente breve (8 mesi in barrique) fatto sta che questa versione restituisce un profilo aromatico ben profilato su sfumature fruttate e balsamiche, con tocchi di sottobosco e rimandi mentolati. Anche in bocca, il vino è convincente, a partire da un sorso succoso e continuo, ben ritmato negli accenti tannici e dal finale arioso e non privo di fragranza.

(fp)

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