Ardesia rossa: è la matrice dominane del terreno specialissimo (davvero raro all’infuori di qui) che marca in questa zona del Rhein - l’area più estesa e produttiva della Germania da vino - le posizioni di qualità assoluta. È su una di queste, appunto, che è ubicata la “casa” del Rothenberg, pezzo dichiaratamente pregiato tra i 24 ettari di proprietà di quest’azienda che ha alle spalle una lunga storia. Essa è stata fondata, infatti, da Carl Gunderloch nel 1890; ma poi soltanto circa cento anni dopo, nel 1986, quando a prenderne le redini è stato Fritz Hasselback, capo della famiglia attualmente proprietaria, è scattata la svolta che ha resuscitato l’orgoglio e il blasone iniziali (un po’ offuscatisi nel tempo) grazie a un lavoro assiduo quanto ambizioso. Ora il testimone è passato nelle mani del figlio di Fritz, Johannes, cui è demandato anche il compito di “comporre” i vini prodotti: Riesling ovviamente, articolati in sei diverse tipologie ed etichette, con due cavalli di razza a tirare la volata, l’Hipping (da terreno a copertura limosa con grandi ardesia nell’impasto), fruttato, estroverso, esoticamente espressivo, e il più ritegnoso ma solidissimo Rothenberg, appunto, per il quale la mineralità non è un concetto astratto ma una spina dorsale tangibile, e in cui l’acidità, ben perfusa peraltro nell’armonico magma gustativo, è garanzia palpabile di lunga, luminosa evoluzione.
(Antonio Paolini)
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