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FRANCIA

Impasse a Bordeaux: per il momento niente incentivi pubblici all’espianto

Nella prima regione vinicola del Paese si produce mezzo milione di ettolitri di troppo: la soluzione nell’estirpazione di 15.000 ettari vitati
Bordeaux, ESPIANTO, FRANCIA, INCENTIVI, POLITICA, SOVRAPRODUZIONE, vino, VITICOLTURA, Mondo
Impasse a Bordeaux

Bordeaux non esce dall’impasse. Come ricordato dagli ultimi dati del Civb - Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, nel 2022 sono stati commercializzati 3,8 milioni di ettolitri di vino prodotti nella prima regione vitivinicola di Francia, a fronte di una previsione di 4,3 milioni di ettolitri. L’eccedenza è così di mezzo milione di ettolitri, di cui 300.000 di vera e propria sovrapproduzione, e 200.000 di vino venduto a prezzi non remunerativi per i produttori. Da qui nasce l’esigenza, ribadita da mesi e raccontata da settimane da WineNews (qui l’ultima protesta dei vigneron di Bordeaux), di espiantare almeno 10.000 ettari vitati (più verosimilmente 15.000), ormai di troppo.

Il percorso è stato fin da subito difficoltoso, perché i produttori chiedono al Governo un incentivo da 10.000 euro ad ettaro, e quindi un investimento di 150 milioni di euro, e la situazione non sembra potersi evolvere, almeno in tempi brevi. Il Ministero dell’Agricoltura non ha alcuna intenzione di garantire una cifra del genere, e non esiste un piano normativo, né a livello nazionale né a livello europeo, all’interno del quale potersi muovere. Inoltre, gli incentivi all’espianto, all’inizio degli anni Duemila tra le misure dell’Ocm Vino, non esistono da anni. E pare impossibile che le associazioni del vino europee possano spingere per una reintroduzione di una misura che, al momento, non è certo prioritaria per il resto del Continente.

C’è, a livello regionale, un altro dispositivo, quello della riconversione, che finanzierebbe appunto la conversione degli ettari espiantati ad un’altra coltura o a nuovi impianti, senza però lasciare incolti i 15.000 ettari che, invece, non sono più remunerativi. Il Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, da parte sua, può contare su oltre 22 milioni di euro di risorse, e allora la strada giusta potrebbe essere quella di un’operazione sostenuta dagli stessi produttori. Difficile, al momento, immaginare una soluzione del genere, perché il settore è in evidente difficoltà economica, ma è anche vero che certe decisioni strategiche, se necessarie, andranno prese comunque, a prescindere da eventuali incentivi pubblici.

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