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LA CRISI DELLA ROBERT MONDAVI CORPORATION PORTA SUL MERCATO IL 50% DELLA “MITICA” TENUTA DELL’ORNELLAIA (IN JOINT-VENTURE CON I FRESCOBALDI). IN SETTIMANA NOVITA' SU TUTTA LA VICENDA

Italia
Brindisi per i Mondavi ed i Frescobaldi

Ormai non ci sono più dubbi: il 50% nella Tenuta dell’Ornellaia di Bolgheri (45 ettari in produzione, 350.000 bottiglie, 7,5 milioni di euro di fatturato), esclusiva azienda creata dalla passione, competenza ed estro di Ludovico Antinori, e acquistata, in joint-venture, nel 2002, dai Frescobaldi e Mondavi (che erano già partner di Antinori in Ornellaia per il 20%), da qualche giorno, è sul mercato (gli analisti del settore parlano di un valore della quota di 25/30 milioni di euro). Dove si devono ricercare le motivazioni di questa scelta? Nella crisi della Robert Mondavi Corporation e nella conseguente saga famigliare che si è venuta a creare.

Così, il 15 settembre, la Robert Mondavi Corporation ha dettato “Business Wire” da Wall Street, e ha deciso di mettere in vendita, tra gli altri gioielli, il 50% della famosa tenuta di Bolgheri (insieme anche al 50% della joint-venture con il Baron Philippe de Rothschild, nei vigneti di Mouton a Bordeaux; due vigneti di gran pregio in California, Arrowood e Byron; la cilena Vina Sena, ndr). Ma la forte crisi della società della Napa Valley (che, secondo voci, rimarrebbe negli Usa, nel segmento del vino da supermercato popolare, che, del resto, rappresenta il 75% del fatturato e l’85% degli utili) potrebbe portare sul mercato anche il 50% dell’altra joint-venture con i Frescobaldi, “Luce della Vite”, nata sempre in Toscana, a Montalcino (dove nascono Luce e Lucente).

Difficile un ripensamento su questi aspetti della Mondavi Corporation (dove la famiglia è scesa dall’85% al 40%, stando alle ultime informazioni finanziarie): “non abbiamo altra scelta - ha spiegato, nei giorni scorsi, negli Usa, il ceo della Robert Mondavi Corporation, Gregory Evans - il nostro compito è di rispondere agli azionisti, non ai collezionisti o ai gourmet. Credo che il business di vini che arrivano a costare anche 125 dollari a bottiglia può essere fatto, anche con profitto, da una ditta familiare che non deve rispondere al mercato”.

E voci, addirittura, parlano anche di un possibile riacquisto, a titolo personale, di aziende, partecipazioni e vigneti ceduti dalla società, da parte di Tim e/o Michael Mondavi, figli di Robert (che da pochi mesi ha festeggiato i 90 anni).

La crisi della Mondavi era nell’aria da tempo, ma questa escalation di fatti è stata una doccia fredda per i Frescobaldi, da sempre tranquillamente al comando da un punto di vista di manageriale e tecnico delle aziende in joint-venture. La storica famiglia fiorentina, per il momento, non ha preso una posizione ufficiale (lo dovrebbe fare a metà settimana).

Certo è che, con questa vicenda, è insomma venuta meno la miscela tra mercato finanziario e qualità del bere. Avranno ragione quelli che dicono che l’eccellenza, nel mondo del vino, mal si concilia con la Borsa?

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