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La “strada del Sangiovese”, tra borghi e città, tra arte e storia

Dove l'Appennino comincia a farsi aspro e selvaggio, dove gli antichi borghi e le piccole città raccontano la loro storia secolare, dove i saperi e i sapori sono ancora quelli di un tempo, è proprio lì che inizia la "strada del Sangiovese", tra i vitigni più amati e coccolati da winemakers e sommeliers visto che entra nella composizione dei più pregiati vini italiani. Non è dunque un caso che gli sia stata intitolata una strada che si snoda tra rocche e colline, boschi e città d'arte, collegando località dal grande fascino. E solo per citarne alcune: Brisighella con il suo suggestivo borgo medievale, Riolo Terme stretta attorno alla sua antica rocca, Casola Valsenio profumata di erbe officinali fino alla piccola regina di queste terre, Faenza, vero e proprio gioiello rinascimentale e scrigno di varie opere d' arte. E' una strada, quella del Sangiovese, che - viene illustrato dagli esperti - può accontentare gusti ed esigenze di molti turisti per scelta. Buongustai e gourmet avranno infatti l'opportunità di fare incontri ravvicinati con i prodotti culto di queste zone, dai grandi vini doc di Romagna (Sangiovese, primo fra tutti, ma anche Albana, Trebbiano, Cagnina e Pagadebit) all'olio extravergine di Brisighella, dallo Scalogno di Riolo alle erbe officinali di Casola Valsenio. E magari fare altre scoperte interessanti: questa infatti è la zona di produzione delle pesche e delle nettarine di Romagna, qui si distillano grandi acqueviti e grappe di qualità, il pecorino prodotto sui pascoli dell'Appennino è una vera prelibatezza. La "strada" inoltre riserva qualche altra sorpresa: ci si può avventurare tra boschi di castagni e di lecci, si possono avvistare i calanchi dei primi contrafforti collinari, attraversare la "vena" dei gessi romagnoli, scoprire grotte naturali misteriose e affascinanti. E i fan dell'arte? Per loro é un must una sosta a Faenza, da sempre considerata la piccola grande capitale della ceramica. Il suo centro storico è un concentrato di palazzi, torri, cattedrali e chiese di grande valore artistico che, come in ogni città romagnola, si possono raggiungere utilizzando una ecologica due ruote. In sella ad una bicicletta infatti si raggiungono comodamente la Pinacoteca Comunale, il Museo Civico di Scienze Naturali, Piazza della Libertà con la Cattedrale rinascimentale e la fontana, Piazza del Popolo con il Palazzo del Podestà e quello Municipale, il neoclassico Teatro Masini, il Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Milzetti. Ma, senza dubbio, il luogo culto dell' intera città è il Museo Internazionale delle Ceramiche, centro unico di esposizione e di studi sull'arte della ceramica di ogni età e di ogni paese, dalle ceramiche preistoriche a quelle precolombiane, dalle maioliche rinascimentali italiane a quelle dei grandi maestri del Novecento. E oltre alla produzione faentina, nelle belle sale del Museo sono custoditi manufatti delle civiltà Incas e Maya, vasi, piatti e crateri dell'antichità classica (dal Neolitico all'epoca Romana) e le produzioni del Medio ed Estremo Oriente (Islam, Cina, Giappone, Corea). Il Museo è poi anche importante centro di ricerca e documentazione (50.000 volumi della Biblioteca, 20.000 immagini della Fototeca, Laboratorio di Restauro e Laboratorio "Giocare con l'Arte", nonché un poliedrico organizzatore di eventi e manifestazioni legati alla ceramica ( www.micfaenza.org - tel.0546-21240 - orari apertura estiva: martedì-sabato 9/19, domenica e festivi 9,30/13 e 15/19 ). Diversi a proposito i pacchetti turistici che vengono proposti. Un esempio? "Bici, natura e sapori" comprende: due pernottamenti in aziende agrituristiche, presentazione e scelta dei percorsi tematici, due cene tipiche, tour in bici di Faenza e dintorni (con itinerari a scelta), guida e biglietto di ingresso al Museo Internazionale delle Ceramiche o agli altri "gioielli" d'arte. Prezzo: a partire da 450.000 lire per persona.
Info: Ufficio Informazioni Turistiche - Tel. 0546-25231
E-mail: prolocofaenza@racine.ra.it  - www.racine.ra.it/faenza

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