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TENDENZE ENOICHE

La vendemmia a pagamento, nella versione wine experience, da una moda a un vero business

Sempre più cantine offrono “harvest experience” agli enoturisti tra i loro filari. Con il rischio di perdere il senso del duro lavoro che c’è dietro
BRUNELLO, HARVEST EXPERIENCE, VENDEMMIA, Italia
Il Castello di Velona Resort, Thermal Spa & Winery tra i vigneti di Brunello

Il primo a lanciare l’idea fu nientemeno che Sting, rockstar-vignaiola con la moglie Trudie Styler alla Tenuta Il Palagio in Toscana, poi venne Castiglion del Bosco (da 100 euro per 3 ore a 250 euro per 6), la tenuta fondata da Massimo e Chiara Ferragamo a Montalcino, ultima ma non ultima, e sempre tra i prestigiosi vigneti di Brunello, è il Castello di Velona Resort, Thermal Spa & Winery, a proporre agli ospiti aspiranti vendemmiatori “una vendemmia in grande stile” (anche nel prezzo: 400 euro al giorno, all inclusive). L’oggetto dell’offerta accattivamente agli enoturisti di tutto il mondo è infatti un’ormai celeberrima “harvest experience”, tradotto un soggiorno in strutture di alta hôtellerie in tempo di vendemmia, cogliendo l’occasione di provare l’esperienza diretta di raccogliere le uve nei vigneti che le circondano, in alcuni dei territori del vino più celebri d’Italia. Ovviamente pagando per poterla fare, anziché esser retribuiti per il duro lavoro come facevano un tempo studenti o pensionati, per guadagnare qualcosa in più e godersi un buon bicchiere di vino, frutto di tanta fatica. Una tendenza che, se prima si poteva definire all’ultima moda, sempre di più oggi sembra classificarsi come un vero e proprio business, con il rischio di perdere il senso del lavoro che c’è dietro. È l’“Era dei Millennials”, baby.

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